ABRUZZO – Le associazioni operanti sul territorio sanno perfettamente cosa significhi stare in prima linea sempre e comunque per lottare contro la malattia. Nel caso specifico, le associazioni che sottoscrivono questo comunicato si occupano di sostegno alle donne che lottano contro il tumore del seno. Come la ISA presieduta dal Prof Ettore Cianchetti. È una lotta continua, sicuramente contro la malattia ma ancor di più contro il tempo, contro le lungaggini del sistema sanitario. E allora le associazioni si inventano di tutto e di più. Chiedono cortesie a destra e a manca. Cercano comprensione presso i medici più sensibili. Lavorano ogni giorno per battere sul tempo il tumore e tutto quanto ne possa conseguire.
Poi arriva la notizia che l’ospedale di Ortona, unico nella Regione Abruzzo dedicato alle cure oncologiche della donna, che SOLO nel 2019 ha operato più di 600 donne con tumori della mammella (parliamo di oltre il 60% delle donne trattate nella nostra regione!), è stato scelto come nuovo ospedale per la cura dei pazienti Covid-19. Ora, posto che le donne compromesse da un punto di vista immunologico NON POSSONO condividere gli stessi ambiti di pazienti altamente contagiosi, è stata disposta la SOSPENSIONE della chirurgia senologica. Una riunione del comitato ristretto dei Sindaci con il Direttore Generale della ASL02 Abruzzo ha decretato di fatto la CHIUSURA della senologia, UNICO BREAST CENTRE certificato EUSOMA in Abruzzo. Una pioggia che cade su un terreno già bagnato visto che già 1 anno fa, con le dimissioni del Prof Fanfani Direttore della Ginecologia Oncologica, MAI sostituito dalla ASL e dall’Università di CHIETI, si è ridotta notevolmente la capacità terapeutica oncologica.
Pur comprendendo tutte le ragioni del momento, nella maniera più categorica contestiamo nel merito la decisione assunta nei riguardi dell’ospedale di Ortona. Si tratta di un depauperamento che le donne affette da tumore del seno NON meritano. Perché se il COVID-19 è un’emergenza, il tumore del seno non è da meno. Non lo si contrae con le droplets. Non lo si evita stando semplicemente a casa ed evitando i contatti sociali. NO! Il tumore del seno ti colpisce e basta e non va in vacanza solo perché ora c’è un’emergenza sanitaria da dover gestire. E se gli italiani stanno scoprendo ora cosa significhi perdere la normalità della vita, i pazienti oncologici ci rinunciano già nel momento in cui comunichi loro la diagnosi.
Si invitano pertanto il Direttore Generale della ASL02 Abruzzo nonché il comitato ristretto dei Sindaci a tornare indietro sulla propria decisione perché solo così facendo si eviterà il turismo sanitario, in materia di tumori del seno, verso altre Regioni.
Si chiede altresì al Presidente della Regione Abruzzo, all’Assessore regionale alla Sanità nonché al Dipartimento per la Salute di prendere in seria considerazione le nostre rimostranze e, soprattutto, di chiarirci SE e in quale maniera si intenda garantire la prosecuzione dell’attività senologica, posto che non si può chiedere alle donne di temporeggiare di fronte ad un tumore del seno né tantomeno di attendere che passi l’emergenza Covid-19. Appare indispensabile a questo punto, poiché in merito nulla è stato detto, indicare una struttura alternativa all’ospedale di Ortona dove eventualmente possano proseguire in assoluta sicurezza l’altrettanto importante e vitale attività di senologia oncologica.
Le donne hanno memoria lunga e, a tempo debito e nelle forme istituzionali, si ricorderanno di chi non ha tenuto in debito conto la loro salute. Perché una decisone di questa misura sta mettendo a repentaglio la loro vita e noi, associazioni del territorio, intendiamo rispettarla e difenderla. Molto più di voi.
Associazione PinkPratola Onlus – Associazione di Promozione Sociale “I girasoli” – Comitato Spontaneo Donne di Raiano
Associazione AmoRosa
[su_note]COMUNICATO STAMPA[/su_note]