AVEZZANO – Piena emergenza nella Marsica. Asl senza protocolli e senza i Dpi (Dispositivi di protezione individuale) rischiano di trasformarsi in ospedali di “zona rossa”.
È questo lo scenario che si sta presentando, a primo impatto, nel territorio marsicano.
L’unica barella di biocontenimento di tutta la Regione parte da Teramo e, a ogni utilizzo, va sanificata con procedure ad hoc ma, ad Avezzano, gli operatori sono sprovvisti delle necessarie attrezzature, quindi la decontaminazione deve essere effettuata a L’Aquila o da ditte specializzate. Stessa sorte per i mezzi di soccorso.
E’ necessario che la Regione Abruzzo venga a conoscenza della grave situazione a cui gli operatori sanitari devono far fronte quotidianamente. Il presidente Marco Marsilio deve attivarsi immediatamente, tramite l’assessore Nicoletta Verì, affinché il nosocomio di Avezzano possa ricevere una cospicua fornitura di DPI, per garantire una sana e sicura operatività a tutti i lavoratori del servizio sanitario.
“Perché si tratta di un obbligo imprescindibile, quello del mancato uso dei DPI, previsti peraltro nel Documento di Valutazione dei rischi in tutte le strutture sanitarie, a carico dei Direttori Generali di tutte le ASL e le Aziende Ospedaliere italiane, con precise sanzioni da imputare ai “preposti” (art.18 lett. F del .lgs.81/2008).”
Inoltre, è importante reperire almeno cinque barelle di biocontenimento perché, ormai, a rischio non c’è solo la popolazione ma anche i lavoratori del servizio sanitario. Una sanità al collasso può solo decretare una catastrofe.
E’ sempre opportuno ripetere che il contributo maggiore, per evitare il collasso, lo possono dare solo i cittadini rispettando le direttive e collaborando con le istituzioni locali e nazionali.