AVEZZANO – La notizia arriva come uno schiaffo. L’unica cosa che non doveva succedere è successa: gli operatori del pronto soccorso devono ritirarsi in isolamento cautelativo.
La disposizione arriva in conseguenza del contatto diretto che i lavoratori sanitari hanno avuto con il medico, risultato portatore del COVID-19. Il possibile contagio coinvolge anche il personale dell’ ospedale di Pescina. Ora al pronto soccorso pare siano rimasti solo cinque medici, uno per ogni turno, a coprire il servizio per tutta la settimana. Il problema, assurdo e inconcepibile, è come può un dottore non comprendere la sintomatologia del virus e porsi immediatamente in quarantena. Fino a ieri la Marsica si poteva ritenere ancora esente da una problematica, oggi grazie a una avventata operazione del medico di Cerchio, la situazione si è tragicamente capovolta. Ora più che mai è necessaria la collaborazione di tutta la comunità marsicana.
Le regole semplici ma fondamentali: rimanere a casa, evitare i luoghi affollati, lavarsi spesso le mani, non toccarsi occhi e bocca, tossire e starnutire all’interno del gomito, oppure usare un fazzoletto mono uso da gettare subito dopo. Per sentore di febbre assolutamente non recarsi al pronto soccorso, ma chiamare il proprio medico di base o il 112.
Il Premier Conte a reti unificate ha appena dichiarato: “Ho la consapevolezza dello stravolgimento delle nostre abitudini. I numeri dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi e delle persone ricoverate in terapia intensiva, e delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora per il bene dell’Italia, lo dobbiamo fare subito. Ci riusciremo se tutti collaboreremo e ci adatteremo subito alle norme più stringenti. Ho deciso, in accordo con gli altri componenti del Governo, di adottare misure più rigide per contenere l’avanzata del coronavirus, per tutelare la salute di tutti cittadini. Per questo sto per firmare un provvedimento “IO RESTO A CASA”. Non ci sarà più la zona 1 e la zona 2 della Penisola. Ci sarà l’Italia zona protetta. Saranno vietati, su tutta la Penisola, gli spostamenti se non motivati per tre specifiche circostanze: comprovate ragioni di lavoro, motivi di salute o casi di necessità. Divieto di assembramento all’aperto, in locali aperti al pubblico. Le occasioni di aggregazione diventano occasione di contagio. Sono costretto ad intervenire per proteggere tutti noi. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Una responsabilità di tutti i cittadini. Il futuro dell’Italia è nelle nostre mani, ognuno deve fare la propria parte. Non sfidiamo la sorte”