AVEZZANO – Macchia è stato trovato cucciolo in una discarica vicino Gioia dei Marsi circa un anno e mezzo fa, insieme al suo fratellino che venne subito adottato. Lui, invece, fu accolto da una famiglia di San Benedetto che, però, una volta cresciuto lo mise a catena in giardino. Scoperta questa cosa dalle volontarie Claudia e Alessandra, di “Mano nella zampa – mamma Bruna”, lo presero con loro e nel 2019 lo fecero adottare da una famiglia di Roma, che lo avrebbe tenuto in casa. Ma Macchia, oltre ad essere coccolone, è un cane esuberante che non è stato ancora educato e, rimanendo da solo in casa per tutto il giorno, combina qualche piccolo guaio e i due decidono di cederlo, di nuovo.
Siamo alla seconda adozione e al terzo abbandono per il povero Macchia, che viene riconsegnato alle volontarie.
Rimane ancora per qualche mese con loro per andare poi, lo scorso dicembre, in pre affido da una ragazza di Alba Adriatica che, non riuscendo a gestirlo, riconsegna anche lei il cane dopo Capodanno. Per l’ennesima volta Macchia passa dal bagagliaio dell’auto dell’adottante a quello delle volontarie.
Il cucciolone è davvero sfortunato e l’adozione non va a buon fine. Nessuno degli adottanti comprende il suo grande senso di abbandono e la sua iperprotettività, dati dall’ansia di avere sempre vicino le persone proprio per paura di essere di nuovo abbandonato.
A gennaio di quest’anno una famiglia di Torino contatta le volontarie per adottare Macchia perché conoscitori della razza. Spiegate le problematiche del cane, dietro consiglio delle ragazze, la famiglia torinese contatta anche un educatore che sarebbe stato pagato da loro.
Viene organizzato il viaggio per fine mese. Ancora una volta Claudia e Alessandra affrontano il viaggio, stavolta fino a Firenze dove un’altra volontaria torinese le sta aspettando per portare Macchia dalla sua nuova famiglia. Dopo nove-dieci ore di viaggio Macchia, però, è stressato e agitato e non fa una bella impressione agli adottanti che, senza ragione decidono che sia mordace e, alla fine, lo fanno portare in un canile privato di Torino.
Disperate, dopo aver contattato il canile per assicurarsi che Macchia stesse bene, le volontarie si sono messe in moto per trovare una soluzione.
Grazie alla gara di solidarietà, scattata nella chat di mamme e papà a distanza, gestita da Claudia e Alessandra, in meno di due giorni le ragazze riescono a reperire i soldi necessari per tirare Macchia fuori dal canile. Non solo, riescono anche a trovare un’educatrice di zona che si è portata Macchia a casa con sé. L’educatrice si sta occupando del cucciolone dai primi giorni di febbraio e farà in modo di educarlo e di abituarlo anche a stare in casa da solo, senza combinare guai. Inoltre, a detta delle volontarie marsicane lui l’ha già conquistata con la sua dolcezza e simpatia.
Tutto questo con la speranza che riesca presto, da cane educato, a trovare una famiglia che gli voglia davvero bene e che lo accolga per sempre.