VASTO – Una ragazza di 17 anni, che ha riferito di essere di ritorno da Padova, dove ha trascorso un soggiorno, si è presentata spontaneamente, accompagnata da un familiare non in ambulanza, nel primo pomeriggio di oggi al pronto soccorso dell’ospedale di Lanciano, accusando tosse e febbre.
A scopo precauzionale, i sanitari ne hanno disposto il trasferimento all’ospedale di Vasto, dove sarà trattenuta in isolamento nel reparto di malattie infettive in attesa dei risultati del tampone per il Covid-19 inviati al laboratorio di riferimento di Pescara, i risultati del primo test sono attesi nel corso della nottata.
Le sue condizioni generali non destano preoccupazione e non presenta particolari problemi respiratori.
Al di là della situazione locale, a livello mondiale persiste tuttora l’invito da fonti ufficiali e medici in prima linea nella divulgazione di informazioni a non farsi prendere dal panico, la situazione è sicuramente seria, ma non allarmante come può sembrare leggendo la rassegna stampa quotidiana.
I sintomi che caratterizzano l’infezione da coronavirus al momento del ricovero in ospedale sono:
- febbre,
- tosse secca.
In alcuni pazienti sono stati registrati inoltre
- affaticamento,
- dolori muscolari,
- mal di testa,
- mal di gola,
- diarrea.
Circa un terzo dei pazienti ha successivamente sviluppato una sindrome da distress respiratorio acuto e ha richiesto cure in terapia intensiva (più comunemente in caso di presenza di malattie croniche come diabete o ipertensione).
L’Imperial College di Londra stima che il periodo d’incubazione possa essere di 5-6 giorni (tempo dal contagio alla comparsa dei primi sintomi), dopo i quali ne passano mediamente altri 5 prima del riconoscimento e successiva ospedalizzazione; l’OMS ritiene che la forbice possibile vada dai due ai 10 giorni.
La mortalità non sembra essere elevatissima, si stima non più del 3-4% dei pazienti colpiti (probabilmente meno, alla luce del fatto che i numeri diffusi dal governo cinese sono probabilmente sottostimati), e sembra interessare soprattutto pazienti fragili (anziani e/o affetti da malattie croniche).
La maggior parte delle patologie respiratorie, compresa questa, si diffonde tramite goccioline che rimangono nell’aria quando le persone malate tossiscono, starnutiscono o parlano. La goccioline si diffondono a breve distanza (fino a 1 metro circa) e si possono andare a depositare sulle mucose della bocca, del naso o degli occhi delle persone vicine.
Si ritiene che anche il coronavirus si diffonda perlopiù tramite contatto tra le persone, ma potrebbe anche diffondersi attraverso il contatto con gli oggetti, contaminando ad esempio le maniglie, i telefoni e i pulsanti degli ascensori. Il contagio può quindi avvenire quando una persona tocca una superficie o un oggetto contaminato dalle goccioline e poi si porta le mani sulla bocca, sul naso o sugli occhi. Si pensa che la sopravvivenza nell’ambiente sia limitata a poche ore, tempo che può aumentare nel caso di condizioni di temperatura e umidità ideali.
Purtroppo il contagio può avvenire anche da parte di pazienti privi di sintomi (già durante la fase d’incubazione, nella fase terminale).
Non si contano forme gravi d’infezione in soggetti al di sotto dei 15 anni.
L’OMS segnala inoltre che:
- non rappresenta un rischio ricevere pacchi dalla Cina (la sopravvivenza del virus nell’ambiente è limitata);
- ad oggi non esistono evidenze di rischio legate agli animali domestici (ad esempio cani e gatti).