E’ morto all’età di 72 anni l’attore Flavio Bucci. La notizia l’ha data il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, con un post sul suo profilo Facebook: “Quando un artista se ne va lascia sempre un gran vuoto. Mi dispiace molto della scomparsa dell’attore Flavio Bucci, che da anni risiedeva a Passoscuro”.
Bucci si fece conoscere dal grande pubblico interpretando lo sceneggiato televisivo “Ligabue“, diretto da Salvatore Nocita, andato in onda su Rai 1, in tre puntate, nel 1977.
Raccontava la storia tormentata e visionaria del pittore naif Antonio Ligabue (1899-1965), che visse, prima di essere scoperto e celebrato, un’esistenza dolorosa segnata da solitudine e disagio psichico.
Nello sceneggiato biografico Flavio Bucci fu il protagonista nel ruolo di Ligabue e nel cast recitarono Pamela Villoresi, Giuseppe Pambieri e Alessandro Haber.
Con due matrimoni finiti e tre figli, nel 2019 era tornato nel suo paese d’origine accolto dall’amministrazione comunale che gli conferì la cittadinanza onoraria, la vita di Bucci fu molto tortuosa: la notorietà lo portò a tanti di quegli eccessi da ridurlo in povertà. In una intervista raccontava, senza inibizioni, la vita dissoluta condotta da quando iniziò ad avere successo: “In teatro guadagnavo anche due milioni al giorno. Per fortuna ho speso tutto in donne, manco tanto, che me la davano gratis, vodka e cocaina. Scarpe e cravatte che non mettevo mai. Mi sparavo cinque grammi di coca al giorno, solo di polvere avrò bruciato sette miliardi. L’alcol mi ha distrutto? Mah, ha mai provato a ubriacarsi? È bellissimo. E poi cos’è che fa bene? Lavorare dalla mattina alla sera per arricchire qualcuno? Non sono stato un buon padre, lo so. Ma la vita è una somma di errori, di gioie e di piaceri, non mi pento di niente, ho amato, ho riso, ho vissuto, vi pare poco? Non è stato facile starmi vicino, alcuni hanno resistito e altri meno, si vede che era il mio destino. Io sono come sono. Non mi voglio assolvere da solo e non voglio nemmeno andare in Paradiso”.
Ironicamente, un epilogo dissacrante quasi come quello recitato da Don Bastiano nel suo discorso finale del film con Alberto Sordi “Il marchese del grillo” .
Noi lo ricordiamo nella sua simpatica intervista al nostro giornale di qualche tempo fa e con la recensione del suo spettacolo al castello Orsini per l’apertura della stagione teatrale “Teatro Off“.
INAUGURATA LA STAGIONE DEL “TEATRO OFF“ CON FLAVIO BUCCI CON LA SUA PAURA DI NON ESISTERE