SAN BENEDETTO DEI MARSI – Sicuramente una magnifica doppia vittoria quella che ha visto protagonista la squadra di calcio del San Benedetto Venere nella giornata di domenica 16 febbraio. La partita è stata vinta in casa, presso lo stadio comunale “Manfredo Profeta” per 3-1(grazie alle reti di Cordischi, Morgani e Torre) contro gli avversari di Villa Sant’Angelo. Ma la squadra ha vinto anche per aver portato in campo, e all’attenzione di tutti, una malattia invisibile qual è la fibromialgia.
L’ASD San Benedetto Venere, da sempre molto sensibile alle tematiche che riguardano la collettività, non è nuova nel lanciare messaggi di valenza sociale durante le partite: ricorderete ad esempio, a tal proposito, l’incontro che fu dedicato alla violenza contro le donne.
Per cui, in collaborazione con il Comitato Fibromialgici Uniti – Italia (CFU), ha voluto dedicare questa giornata ad una malattia che, seppur colpisce moltissime persone, non ha ancora un riconoscimento giuridico.
“Lo scopo della giornata è stato – ha affermato Noris Todisco, portavoce della squadra – , non solo porre l’attenzione sulla malattia, ma soprattutto invitare chi vi è preposto sia alla ricerca delle cure, sia al riconoscimento della patologia, per restituire dignità e consapevolezza di questo status di malati a tutte quelle persone che ne sono affette”.
La fibromialgia, o sindrome fibromialgica, è una malattia cronica che provoca dolore diffuso, stanchezza e rigidità muscolare, causando ripercussioni anche sotto il profilo cognitivo e neurologico.
La patologia non è associata ad alcuna evidenza di alterazione fisica o biologica e i pazienti, generalmente, appaiono in buona salute, ma fortemente sofferenti e limitati nello svolgimento delle normali attività quotidiane. Questi presentano un’amplificazione della percezione del dolore a livello centrale (con una riduzione generalizzata della soglia del dolore) in combinazione con la presenza dei tender points, cioè punti elettivi di dolorabilità, localizzati nei muscoli, nelle inserzioni tendinee o a livello delle prominenze ossee.
Quasi sconosciuta fino a pochi anni fa, la fibromialgia è stata oggetto di numerosi studi. Oggi sappiamo che è maggiormente diffusa tra le donne e che può comparire a qualsiasi età, con importanti ripercussioni sull’attività lavorativa e sul piano socio-affettivo. E’ stato stimato che in Italia ne soffrono quasi quattro milioni di persone: numeri che fanno di questa patologia la seconda malattia reumatica, in termini di diffusione, dopo l’artrosi.
Le cause che provocano la fibromialgia sono ancora sconosciute, ma si ipotizza un’origine multifattoriale.
Di questa malattia non si guarisce, ma è possibile gestire il dolore con un approccio multidisciplinare che permette di tenere a bada i sintomi più invalidanti. Ad una opportuna terapia farmacologica possono essere abbinati trattamenti riabilitativi, la psicoterapia, l’agopuntura, la balneopterapia, esercizi aerobici, l’ipnoterapia, il biofeedback.
Prima del fischio d’inizio della partita, sotto gli occhi degli spettatori, del presidente Beniamino Cerasani, di tutta la dirigenza della squadra San Benedetto Venere e del rappresentante del CFU dottor Marco Di Sipio, sono entrati in campo la squadra principale, gli juniores e tutto il settore giovanile sfilando con lo striscione che invitava a conoscere la malattia. Anche i calciatori del Villa Sant’Angelo hanno partecipato solidali all’iniziativa.
Marco Di Sipio, del CFU, ha ricordato come dal 2016, anno di nascita del Comitato, si è incessantemente lavorato per diventare visibili “davanti agli occhi della società che non ci vede. Sulla fibromialgia bisogna fare di più e presto”.
Nel corso degli anni (dal primo DDL del 2014) più volte tutta la documentazione scientifica richiesta è stata consegnata al Ministero della Salute affinché fosse giuridicamente riconosciuta la patologia, ma con l’accavallarsi delle legislature tutto è rimasto senza compimento. Per questo un appello di aiuto, sottoscritto dalla presidente del CFU Barbara Suzzi, è stato rivolto all’attuale Ministro della Salute on. Roberto Speranza affinché la fibromialgia, così come le persone da essa affette, possano avere finalmente un legittimo riconoscimento.
E’ stata, infine, lanciata una raccolta fondi le cui offerte saranno devolute per continuare la ricerca su questa malattia.