COLLARMELE – In seguito al comunicato stampa inoltrato dalla Biometano Energy S.r.l., con posta certificata non pubblicato dalla nostra testata, che in apertura così si esprimeva: “In data odierna l’amministrazione della regione Abruzzo ha rilasciato il titolo autorizzativo relativo all’impianto per la produzione di biometano che la società Biometano Energy ha chiesto di costruire in comune di Collarmele.”, Il “Comitato congiunto per la tutela della salute, ambiente e territorio” si è riunito con la riserva di adire le vie legali dopo aver letto le motivazioni a supporto del parere positivo alla realizzazione dell’impianto.
“È tuttavia singolare, e preoccupante, che la notizia sia stata diffusa dai giornali da parte della Biometano Energy quando i sindaci dei comuni interessati ancora non hanno ricevuto la comunicazione da parte della Regione. – è l’affermazione pervenuta alla redazione di MarsicaWeb dal direttivo del Comitato – Questo filo diretto Regione-Biometano Energy ci appare molto poco trasparente ed evidenzia una scarsa attenzione verso i cittadini che i sindaci rappresentano, in favore di chi specula sui nostri territori. Tali tecnologie sono perdenti dal punto di vista energetico, prova ne è la recente proroga degli incentivi per altri 20 anni agli impianti a biogas realizzati 15 anni fa e per i quali erano scaduti i precedenti. Uno dei punti di forza delle osservazioni erano incentrate proprio sul bilancio energetico fallimentare oltre che alla mancata dimostrazione che il digestato prodotto aveva i requisiti per essere versato nei terreni agricoli. Non dimentichiamo che vi è una denuncia presentata alla Procura della Repubblica di L’Aquila, con le indagini ancora in corso. La posizione del comitato è: Non si molla”.
La promotrice del Comitato Noris Todisco, ai nostri microfoni ha così affermato:
“Siamo tutti estremamente indignati, i sindaci e il comitato, per il comportamento della dirigente Flacco e della Regione che hanno rapporti esclusivamente con una ditta privata e non con i tre Comuni interessati: Collarmele, Pescina, San Benedetto dei Marsi. Sembra che i tre sindaci siano stati esautorati. Su questo si adiranno le vie legali, inoltre è in arrivo un ricorso presso il Tribunale amministrativo non appena la dirigente Flacco si degnerà di inoltrare le motivazioni che hanno portato alla determina dell’istanza. Appena la Regione provvederà finalmente a inviare ai Comuni, che sono gli enti interessati, la documentazione necessaria, indiremo subito una nuova riunione per stabilire come agire.”
In esclusiva per MarsicaWeb le dichiarazioni dei tre sindaci.
Antonio Mostacci, Primo Cittadino di Collarmele:
“Siamo rimasti basiti dal comunicato stampa fatto dalla società. Dopo tutto l’iter che c’è stato, dopo gli incontri, dopo aver costituito un comitato civico che insieme ai sindaci aveva espresso delle criticità su questo intervento, dopo la richiesta di chiarimenti che avevamo inoltrato, le osservazioni fatte, quanto meno ci aspettavamo da parte della Regione un atteggiamento, dal punto di vista dei rapporti istituzionali, più corretto. Ci è sembrato proprio uno sgarbo istituzionale apprendere di una fantomatica autorizzazione rilasciata dalla Regione, dall’Ente proponente sui giornali. Stigmatizziamo il comportamento della Regione perché non riteniamo possa essere accettabile da parte dei sindaci che, prima di essere tali, sono rappresentati di una collettività. E’ stato presentato un esposto alla Procura di L’Aquila già da circa 4 mesi, ad oggi non abbiamo alcuna notizia, pertanto presumo ci sia un’indagine in corso. Da tre mesi a questa parte c’è stato il silenzio assoluto e poi apprendiamo dal proponente che gli è stata rilasciata l’autorizzazione. Un atteggiamento istituzionale scorretto. Non si pretende una telefonata di cortesia, ma quanto meno la pubblicazione sul sito della Regione, invece nessuna comunicazione ufficiale. A questo punto potrei anche dire che nulla c’è e che tutto c’è. Abbiamo fatto una nota alla Regione per avere conferme, ancora silenzio. Ad oggi riteniamo che le eccezioni, le osservazioni che avevamo posto avevano un senso. Sulla base di quanto ci diranno valuteremo le eventuali procedure. Continueremo la nostra battaglia.”.
Stefano Iulianella, Primo Cittadino di Pescina:
“Quello che è emerso è il filo diretto tra la Regione e la Biometano Energy. Che la società sappia di questa autorizzazione che è stata rilasciata e i sindaci di tre comuni non sappiano nulla è inevitabile pensare ad un filo diretto. Ritengo che la regione Abruzzo non abbia avuto rispetto di tre comunità, non tanto di tre sindaci, che attendevano una risposta, per il tempo e l’energia spese a difendere il proprio territorio. Non si capisce perché la Regione non abbia comunicato in primis la decisione a queste nostre realtà. Sono sconcertato dal comportamento della Regione Abruzzo nei confronti delle comunità di Collarmele, San Benedetto dei Marsi Pescina, ma anche di Aielli e Cerchio che ci hanno affiancato in questa battaglia. Per questo abbiamo scritto una lettera al Prefetto mettendo in evidenza la mancanza di rispetto della regione nei confronti di tre comunità dalla stessa amministrate. Addirittura non vi è stata risposta alla richiesta di conferma di quella autorizzazione da parte del sindaco di Collarmele. Questa mattina ho parlato con una persona che mi ha letto per filo e per segno l’autorizzazione, noi sindaci coinvolti sul territorio non ne abbiamo ancora notizia. E’ sconcertante ed è la dimostrazione che l’amministrazione regionale nei nostri confronti si è dimostrata latitante e disinteressata.”.
Quirino D’Orazio Primo Cittadino di San Benedetto dei Marsi
“L’incontro di ieri sera è stato convocato con una certa urgenza. La cosa che balza agli occhi è che tutt’oggi non abbiamo notizie dalla Regione. Questo rivela, da parte della dirigente regionale, una mancanza di rispetto istituzionale verso i rappresentanti di un territorio. Quello che mi sento di dire è che un dirigente non può scavalcare tre sindaci che rappresentano le proprie comunità. Nella Costituzione c’è scritto che la sovranità appartiene al popolo, e qui invece è bastata la firma di un dirigente per cancellare questo principio costituzionale. I sindaci e il comitato che abitano e vivono su questo territorio hanno espresso chiaramente quella che era la propria intenzione, invece sono stati tranquillamente bypassati da un dirigente che vive a decine e decine di chilometri da qui, che probabilmente nemmeno conosce il nostro territorio, e si arroga il diritto di venire ad incidere con i poteri, che purtroppo gli sono stati attribuiti, lo sviluppo e il futuro dei nostri luoghi. Io sono convinto che solamente chi ha la fortuna di abitare in questa terra bellissima e vuole crescree con la propria famiglia ed investire, vuole preservare questo paese come meglio ritiene. E’ imbarazzante che una persona possa incidere su un territorio con una firma. Stiamo preparando una lettera da inviare in Prefettura perchè è giusto che il Prefetto sappia che le notizie noi le apprendiamo dai media e non dalle Istituzioni, è per un richiamo al rappresentante del Ministero dell’interno di questa Regione. Si sappia che ci sentiamo offesi. Poi, qualora si degneranno di notificarci il provvedimento autorizzativo, al quel punto valuteremo se ci saranno i presupposti per un ricorso al TAR.
Anche l’esposto depositato in Procura, non sappiamo quali effetti ha sortito. Qualora si fosse arrivati ad una archiviazione, gli esponenti avrebbero dovuto ricevere un avviso al fine di poter avviare una eventuale opposizione. Il provvedimento non è stato mai notificato, pertanto possiamo desumere che le indagini sono ancora in corso. Noi siamo stati chiari fin dall’inizio: no siamo contrari a questa tipologia di impianti, ma vogliamo che chiunque venga a proporre progetti, lo debba fare nel pieno rispetto delle regole e delle norme. Noi sindaci dobbiamo valutare se il progetto sia degno e accoglibile all’interno delle nostre mura, in quanto garanti del nostro territorio e dobbiamo agire per tutelarlo. In quel progetto abbiamo avvisato tantissime carenze e abbiamo assistito quindi, non ad un provvedimento di rigetto, ma ad un continuo aprire la procedura. Restiamo in attesa di questo provvedimento e i termini per presentare il ricorso decorreranno da quando riceveremo la notifica. Dobbiamo assolutamente conoscere le argomentazioni che hanno portato all’approvazione di questo progetto.”