COMUNICATO STAMPA
REGIONE – “La maggioranza di centrodestra si avvia a produrre altri atti illegittimi per definire le postazioni di direttore sanitario e amministrativo alle Asl di Chieti e L’Aquila: le procedure partono pesantemente in ritardo e già viziate, perché fuori dall’iter che prevede la legge vigente”, durissimo il commento del capogruppo PD Silvio Paolucci sulla delibera approvata dall’esecutivo il 9 gennaio scorso, che di fatto ha sdoganato le procedure avviate dalla dirigenza delle due Asl per le nomine.
“E’ necessario che il Ministero mandi i suoi ispettori per capire cosa sta accadendo e perché le ASL stanno adottando un percorso che è palesemente extra lege, avendo invece applicato la normativa in modo corretto per la nomina del direttore sanitario della Asl di Pescara e di L’Aquila, solo qualche mese fa – sottolinea l’ex assessore alla Sanità Paolucci – Dal canto nostro, chiederò lumi con un’interpellanza al Presidente della Regione su quello che già si prospetta come l’ennesimo pasticcio. Lo è, perché per la costituzione degli elenchi regionali propedeutici alla nomina dei due profili dirigenziali di Chieti e L’Aquila per cui oggi questa maggioranza avvia le procedure pubbliche, non bisogna fare altro che applicare la legge. Non essendo stati definiti con Accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni gli specifici criteri di valutazione dei titoli formativi e professionali, scientifici e di carriera da indicare nell’avviso pubblico, infatti, la Regione o attinge a elenchi di altre regioni, oppure dovrà applicare le procedure previste dal decreto legislativo 502/1992. Sperperare risorse per fare avvisi pubblici finalizzati a formare elenchi regionali che non avranno efficacia alcuna è da irresponsabili. Non si può fare di testa propria come stanno facendo Marsilio e i suoi e non solo in sanità: i due bandi in questione non avranno futuro, perché ciò che ne consegue risulta inevitabilmente in contrasto con le disposizioni statali vigenti. La normativa è chiarissima e la Regione lo sa, perché è stata già applicata per la designazione del direttore sanitario della Asl di Pescara e L’Aquila. È paradossale il perdurare di questa situazione dove in alcune ASL (Teramo e Pescara) da mesi ormai, al fine di assicurare continuità al funzionamento gestionale aziendale, la Direzione generale è retta da un Direttore facente funzioni, in attesa del completamento delle procedure del Direttore pleno iure, mentre in altre manca la figura del Direttore Sanitario (Pescara) e di Direttore Amministrativo (Avezzano-Sulmona-L’Aquila), pur avendo gli strumenti sia legislativi che amministrativi a disposizione per ricostituire il plenum dei ruoli aziendali di vertice per garantire il regolare esercizio delle funzioni statutarie. Il danno procurato da questa inerzia è notevole e riguarda soprattutto le scelte prioritarie di organizzazione e funzionamento delle unità operative, laddove proprio in questa fase c’è sofferenza fra i professionisti sanitari che non hanno un interlocutore che abbia le competenze e possa assumere decisioni. Le Deliberazioni aziendali adottate in assenza del necessario parere del Direttore Sanitario, inoltre, sono illegittime poiché viziate da incompetenza, soprattutto per quegli atti che hanno valenza strettamente sanitaria, e viziate, a mio avviso, per eccesso di potere per gli atti discrezionali che hanno bisogno invece di competenza specifica. Già il settore è fermo da un anno sia sul fronte operativo che sulla programmazione, se si procederà così, non andrà avanti nemmeno per le cose ordinarie. Questa è la sanità ai tempi della maggioranza di centrodestra, con il ministero che richiama per la grave situazione finanziaria ma senza una governance aziendale definita per nessuna delle 4 aziende sanitarie. Davvero irresponsabili”.