AVEZZANO – È pervenuta alla nostra redazione la lettera di denuncia da parte degli studenti della Scuola Nazionale di Cinema, in quanto non possono iniziare l’anno accademico. È pervenuta a loro la lettera del direttore dottor Marcello Foti, data 13 gennaio, nella quale veniva comunicato che la regione abruzzo, pur avendo partecipato al contributo di 250mila euro annui, ha corrisposto la convenzione per il 2019/2021, ma non ha formalizzato il contributo per l’anno 2022 ultimo del corso.
La fondazione è obbligata ad assumere un atteggiamento estremamente prudenziale. In seguito alla comunicazione i ragazzi sono ancora in attesa di sviluppi e non possono iniziare i loro studi.
Caro Direttore di MarsicaWeb,
siamo sei dei sette studenti (Adriano Baldi, Camilla Deidda, Luca Draoli, Gabriele Iannoli, Marlon Sartore, Chiara Stravato) provenienti da ogni regione d’Italia, che hanno partecipato al bando per il corso accademico 2020-2022 della Scuola Nazionale di Cinema CSC di Roma con sede in Abruzzo per il corso di Reportage Audiovisivo. La scadenza del bando è stata, dopo una serie di spostamenti, fissata definitivamente per il giorno 4 novembre 2019 alle ore 12:00. Il bando prevedeva l’invio, in forma anonima, di elaborati inerenti il reportage da parte di ogni candidato. Dopo una prima selezione 14 candidati hanno ricevuto via mail la convocazione per i colloqui individuali fissati per il giorno 19 novembre 2019 a L’Aquila. I colloqui di presentazione sono avvenuti presso la sede Abruzzo del CSC di fronte ad una commissione composta da docenti, segretaria e direttore didattico del centro. In data 25 novembre i 7 canditati che avevano superato la prova hanno ricevuto convocazione via mail di ammissione al corso propedeutico a tempo pieno dal 2 al 13 dicembre 2019 presso la sede Abruzzo. Al termine del corso è seguito un esame e i candidati sono rientrati nelle loro città in attesa
dell’ufficializzazione dell’ammissione al corso di studi, previsto per il 20 gennaio 2020. Nel frattempo si è cercato di trovare soluzioni abitative per l’alloggio data la grande distanza dalle città di residenza. Dal 13 dicembre, però, nessuna comunicazione è arrivata dal CSC né tanto meno sono stati resi pubblici i risultati del bando con i nomi dei candidati ammessi al corso e solo a seguito di innumerevoli solleciti telefonici, in data 13 gennaio
2020 è arrivata una mail dal Dottor Marcello Foti, direttore amministrativo del CSC Abruzzo, protocollata con numero 195/20, che addossava ogni responsabilità del mancato avvio del corso alla Regione Abruzzo che non aveva ancora stanziato i fondi previsti per l’anno 2022, assumendo lui stesso in qualità di Direttore, un atteggiamento prudenziale. Per noi questa straziante attesa comporta enormi disagi psicologici, organizzativi ed economici. Nessuna strada alternativa rimane percorribile ad anno accademico iniziato, nessun ateneo ha la possibilità di fare iscrivere nuovi studenti per cui riteniamo che questa mala gestione abbia recato a noi sei la perdita di un intero anno, cosa gravissima nel futuro mondo del lavoro. Rimane difficile a noi studenti capire come possa accadere il fatto di partecipare ad un bando pubblico poi dimenticato, che il CSC non pubblichi i risultati di ammissione al corso e, ancor di più, comprendere come possa accadere che, a fronte di fondi pubblici stanziati per lo studio dei giovani, non si riesca a venire a capo della situazione. Proprio per questo motivo, riteniamo opportuno informare l’opinione pubblica, la Regione Abruzzo, il comune dell’Aquila, il Mibact e il MIUR e tutti gli enti coinvolti, con l’aiuto di questa testata giornalistica, nella speranza di poter giungere alla giusta conclusione.
– Dopo la lettera di denuncia degli studenti, abbiamo raggiunto l’Assessore regionale Mauro Febbo, il quale ha rilasciato, ai nostri microfoni, una dichiarazione in merito alla vicenda.
“La situazione appare davvero inverosimile. Noi abbiamo finanziato due anni in anticipo, senza richiedere la rendicontazione, è assurdo pensare che non fanno partire i corsi che vanno a concludersi dopo tre anni! Allora blocchiamo tutto e vediamo come è realmente la situazione e, attiviamo subito una azione di recupero. Ripeto è assurdo questo comportamento, hanno preso in anticipo due anni, e non vogliono svolgere l’attivazione dei corsi? Se i ragazzi hanno attestano tutto, vuol dire che l’istituto non procede legalmente e intende scaricare tutto sulla Regione. Interverremo nei confronti della società per capire che fine hanno fatto i soldi pubblici.”
Molti altri gli interrogativi che sorgono approfondendo il problema. Il corso del secondo anno non risulta proprio esserci, mentre il terzo anno non trova inserimento in alcun avvio di studio con i docenti. I finanziamenti attuati per il precedente anno accademico che fine anno fatto, visto che il percorso di studio non viene ultimato?
Da Roma silenzio assoluto, pur conoscendo le problematiche che stanno vivendo gli studenti. Perché non sono stati accolti, data la così grave situazione, dalla casa madre la “Scuola Nazionale di Cinema CSC (Centro Sperimentale di Cinematografia), considerando che ogni allievo paga circa 3mila euro di tasse di iscrizione?