AVEZZANO – Drammaturgia e regia: Federica Vicino. premio “Miglior Regia” per Agiscuola Teatro 2018.
Musiche originali e canzoni: m° Francesco Marranzino
Interpreti: Rebecca Di Renzo, Lorenzo Valori, Pierluigi Lorusso, Jamal Mouawad, Erika Martelli, Romano Sarra, Enrico Valori, Riccardo Falasca, Francesca Martella.
Note: “Sotto una pioggia di stelle”, allestimento di teatro civile sul tema della deportazione degli ebrei durante la seconda Guerra Mondiale è basato su una vicenda storica, avvenuta in Abruzzo nel 1943. Un gruppo di ebrei riesce a sfuggire alla cattura grazie all’aiuto degli abitanti di un’area di montagna fra Casoli, Roccaraso e Castel di Sangro, e grazie all’inattesa collaborazione di un misterioso personaggio.
SINOSSI. Forse non tutti sanno che la prima deportazione di ebrei dall’Italia alla volta dei campi di sterminio nazisti si verificò in Abruzzo, a Sulmona. Era l’8 ottobre del 1943. A seguito di un rastrellamento, furono arrestati numerosi uomini, ma anche alcune donne e pochi bambini. I deportati furono trasferiti nel campo di Dachau: erano 380 e non fecero mai ritorno. Nonostante questo, la storia ci racconta anche di alcune famiglie ebree che riuscirono a salvarsi, grazie all’eroico aiuto della popolazione civile. A seguito di uno studio di carattere storico-antropologico condotto sul territorio, è stato elaborato un testo teatrale originale, intitolato “Sotto una pioggia di stelle”, che racconta la storia di alcuni di questi salvataggi. L’Abruzzo è una regione che ha avuto un ruolo centrale, nella Seconda Guerra Mondiale, soprattutto nel periodo compreso fra il 1943 e il 1945. Subito dopo la firma dell’armistizio, lo scontro fra nazisti e truppe alleate si concentrò sul fronte italiano, lungo la linea Gustav, che tagliava l’Italia a metà dal Tirreno all’Adriatico. Il fronte attraversava l’Abruzzo, in corrispondenza del corso del fiume Sangro e si attestava sulla linea dei comuni di Ortona (sulla costa), Lanciano, Sulmona, Casoli, Roccaraso, Castel di Sangro. Qui, nell’autunno del ’43, i nazisti, stanziati sulla riva nord del fiume, sottoposero la popolazione civile ad ogni sorta di vessazione, fino a giungere a commettere rappresaglie e stragi di proporzioni drammatiche (come l’eccidio dei Limmari, del novembre del ’43, e la strage di Sant’Agata di Gessopalena, del gennaio del 1944). Qui nacque la prima organizzazione partigiana: la Brigata Maiella, l’unica che non si sia limitata a combattere nel suo luogo di origine, ma che ha affiancato e truppe alleate nella lotta per la liberazione della penisola italiana, fino ad arrivare a entrare trionfalmente a Bologna nel 1945. Ma qui si registrano anche episodi drammatici di deportazioni e di confino di ebrei. Oltre alla vicenda di Sulmona, le cronache dell’epoca riportano notizie di altri ebrei, internati a Casoli, a palazzo Tilly (oggi residenza storica) e morti poi nel campo di Auschwitz. Fra queste vicende, meno nota, ma particolarmente affascinante, risulta la storia di uno zingaro che aiutò durante la notte diversi cittadini della zona, fra cui alcune famiglie ebree, a sfollare, facendo attraversare loro il fiume Sangro in groppa al suo cavallo. Questo racconto, ha ispirato la trama dello spettacolo teatrale e musicale “Sotto una pioggia di stelle”, prodotto dalle Officine Solidali Teatro di Pescara. L’idea che anima il progetto che qui si propone è quella di presentare lo spettacolo, realizzato da attori molto giovani, agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori della regione Abruzzo e non solo. La finalità è promuovere il valore della memoria in una sorta di scambio in regime di peer education: gli attori delle Officine OST sono ragazzi, che raccontano ad altri adolescenti una vicenda di cui sono stati protagonisti, a suo tempo, gli “adolescenti del 1943”. Lo spettacolo racconta infatti la storia di una figura storica, il partigiano ebreo Oscar Fuà, morto a 17 anni, dopo aver militato nelle file della Brigata Maiella; la storia del giovane eroe Trentino La Barba, uno dei “martiri ottobrini”, trucidato dai nazisti nell’ottobre del ’43 a Lanciano; e di uno zingaro… La struttura dell’allestimento scenico è basata su una proposta di spettacolo di arti performative e circensi, e propone numerosi spunti di riflessione, attraverso testi di Alda Merini, Bertold Brecht, Primo Levi, Ernesto Che Guevara, Anna Arendt, Giovanni Pascoli.