LUCO DEI MARSI – Una giornata intensa, quella di domenica 19 gennaio, per i podisti luchesi che li ha visti impegnati sin dal mattino con la partecipazione alla “Corsa di Miguel 2020” di Roma e che ha visto gareggiare circa dieci mila corridori. La manifestazione sportiva, ideata dal giornalista romano della Gazzetta dello Sport Valerio Piccioni, è dedicata al ricordo di Miguel Sanchez, atleta di 25 anni che divenne un desaparecidos durante gli anni della dittatura argentina.
Rientrati a Luco dei Marsi, ad attenderli la Santa messa in ricordo degli amici podisti marsicani defunti organizzata, per il quarto anno consecutivo, dall’Angizia Colur Fun in collaborazione con l’Avis di Luco dei Marsi perché “un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda”.
L’appuntamento, previsto per le 14.30, ha dato inizio al rituale delle visite nei cimiteri marsicani per un momento di raccoglimento e di preghiera da dedicare, tutti insieme, davanti le tombe dei podisti che non ci sono più. Terminato il giro dei camposanti i corridori, tornati a Luco dei Marsi per le ore 17, si sono recati nella chiesa di San Giovanni Battista, in piazza Umberto I, dove don Giuseppe Ermili li ha accolti per celebrare la Santa messa in ricordo degli amici sportivi scomparsi.
Dopo la funzione religiosa sono state recitate e dedicate loro due preghiere: la “Preghiera del donatore” dell’Avis e la “Preghiera della Madonna di Pietraquaria” in quanto protettrice dei podisti marsicani. Quest’ultima supplica fu scritta su richiesta dei ragazzi dell’associazione podistica “Runners Avezzano” dai frati che si trovano alla Pietraquaria.
“Come associazione sportiva dilettantistica – spiega Antonio Luciani, presidente dell’Angizia Color Fun – oltre a far praticare sport e divertimento ci occupiamo anche di questi aspetti prettamente religiosi. L’evento ha una buona affluenza. Cerchiamo di perseverare per farlo diventare qualcosa di più di un semplice appuntamento per ricordare i defunti , per dare anche un aspetto di meditazione e ricordo profondo nei confronti di chi non c’è più”.