AVEZZANO – Una tromboembolia polmonare, questa la causa che ha portato Erica Nazzicone, 26 anni, alla morte. E’ quanto emerso dall’esame autoptico eseguito dall’anatomopatologo il professor Fabio De Giorgio, del “Policlinico A. Gemelli” di Roma. Il consulente tecnico, però, non si è ancora espresso su eventuali responsabilità e si è riservato novanta giorni di tempo per effettuare tutte le valutazioni del caso.
“A mio avviso – afferma il legale della famiglia Nazzicone Leonardo Casciere – se fossero stati fatti esami strumentali come Tac o Ecocolor Doppler si sarebbe potuto accertare e bloccare l’embolia in corso, scongiurando la morte di Erica. Nel caso in cui ci fossero responsabilità accertate la famiglia è determinata a procedere”.
Al momento qualsiasi azione legale è ferma in quanto si dovrà attendere che venga depositata la consulenza del tecnico prima di poter mettere in atto qualsiasi tipo di procedimento.
Erica si era sentita male il giorno della Befana ed era stata portata in ambulanza al pronto soccorso dell’Ospedale Civile di Avezzano, dove era arrivata accusando una lombosciatalgia, forti dolori al petto e alla testa. Fu però mandata a casa dopo qualche ora. La ragazza sentitasi di nuovo male fu trasportata in pronto soccorso, per la seconda volta, la mattina successiva dove arrivò in condizioni disperate e a nulla valsero i tentativi per poterla salvare.