AVEZZANO – Era pronto a fuggire dopo l’incidente il secondo passeggero dell’auto che ha travolto e causato la morte di Sara Sforza, con il suo connazionale. E’ quanto emerge secondo la prima ricostruzione e da alcune testimonianze raccolte dai carabinieri, riguardo a Jarrar Ayoub, il marocchino che deve rispondere di omicidio stradale poiché trovato alla guida sotto effetto di alcol e droghe.
Pare che ci siano testimoni, che avrebbero visto lo straniero che tentava di allontanarsi subito dopo l’incidente, immortalato anche da foto e fermato da alcuni automobilisti presenti sul luogo dell’incidente.
Ieri intanto è stato arrestato anche il connazionale che si trovava sul lato passeggero. Si tratta di Youssef El Mamouni, 31 anni, ricercato per reati di spaccio e condannato già dal tribunale di Lecco ad un anno e mezzo di detenzione. Il latitante, sarebbe fuggito subito dopo l’incidente per non essere riconosciuto e arrrstato.
È stato rintracciato, poi, dalla polizia del commissariato di Avezzano, in un bar di Celano dove gli agenti hanno effettuato l’arresto e condotto nella casa circondariale.
Sembrerebbe che fosse pronto a rimpatriare, e che nel frattempo si fosse rifugiato in abitazioni provvisorie di connazionali, sempre a Celano, nell’attesa della fuga definitiva dall’Italia. Per lui potrebbe configurarsi il reato di omissione di soccorso. Ascoltata nei giorni scorsi anche la donna, E. D. P., terzo passeggero dell’Alfa 159 e compagna dal magrebino, al vaglio degli investigatori le sue dichiarazioni.