AVEZZANO – L’utilità della pista ciclabile è stata, sin dalla sua posa in opera, in dubbio in quanto percorsa da così pochi ciclisti che sembra un evento eccezionale vederne transitare alcuni su di essa.
Però, negli ultimi tempi, si è riscoperto forse il vero scopo della tanto discussa pista in quanto, la stessa, sembra essere diventata un raccoglitore di fogliame.
Al di là dell’ironia, con l’avanzare della stagione autunnale, le foglie degli alberi che ricoprono la pista ciclabile in tutto il suo spazio, rappresentano un pericolo per l’incolumità di qualche sporadico ciclista e dei passanti.
Con le piogge, le foglie diventano una poltiglia e rendono la superficie scivolosa per i pedoni con il rischio di incidenti che avrebbero, come conseguenza, un rituale già visto cioè la denuncia al Comune di competenza, pertanto di Avezzano, con la richiesta di risarcimento danni e quant’altro.
Per evitare ciò, sarebbe opportuno che gli instancabili operatori, oltre a rendere percorribili le strade dal fogliame, si prodigassero allo stesso modo per rendere transitabile quella pista ciclabile che, finalmente, attraverso la raccolta delle foglie avrebbe trovato un senso alla sua esistenza.
Oltre al centro, in questi giorni, abbiamo visto nascere anche il proseguo di quella nella zona nord, più precisamente davanti il commissariato della Polizia di Stato. L’area, già dai tempi passati, è stata oggetto di interesse da parte delle varie amministrazioni, ma in stand by in quanto presenti vincoli da parte della Motorizzazione e della ex Arpa, oggi TUA, per il rifacimento degli stalli adibiti ai viaggiatori.
Alla vista della nuova carreggiata non si può fare a meno di pensare che l’ennesima strada larga è stata trasformata in un vicolo, per il solo utilizzo di chi? Un’altra domanda sorge spontanea: chi vigila sui progetti e la loro realizzazione? e soprattutto sulla fattibilità?