TRASACCO – La serata organizzato in concerto dal Gruppo delle maestre e dal comune di Trasacco è stato rivolto a tutti i cittadini per passare del tempo “tutti diversamente insieme”.
L’apericena, indirizzato a fasce di età di giovani ma anche per più adulti, ha avuto lo scopo di far socializzare con persone della loro età i ragazzi più fragili. Durante la serata ci sono stati musica, balli di gruppo e tanta allegria. Presenti le maestre, il sindaco Cesidio Lobene, il vicesindaco Oreste Fosca e molti dei rappresentanti dell’amministrazione, la Consulta dei Giovani e i rappresentanti delle associazioni coinvolte. A supporto della serata anche il gruppo dei Boy Scouts di Luco dei Marsi.
Come ha spiegato una rappresentante del Gruppo delle maestre, l’organizzazione sta cercando di contattare tutti i ragazzi con le diverse disabilità, presenti sul territorio di Trasacco, per dare loro l’opportunità di uscire da casa e farli socializzare per poter creare amicizie che siano con i loro coetanei, con i loro pari. Purtroppo molti di questi giovani, a causa delle loro problematiche, escono poco e la maggior parte del tempo lo vivono con i loro parenti, ma ogni persona ha bisogno di costruire relazioni ed amicizie anche al di fuori del nucleo familiare.
Proprio per tale motivo questo è stato solo il primo di una serie di eventi in programma per questo inverno. Tutto è iniziato con un incontro a fine settembre alla Madonna di Candelecchia per far passare una giornata fuori casa a questi ragazzi. Così, il Gruppo delle maestre, aiutate dal Comune e appoggiandosi alle varie associazioni presenti sul territorio ha pensato di programmare incontri con cadenza mensile, proprio per creare terreno fertile e stimolare le relazioni tra persone fragili e non con l’augurio, e la speranza, che tra un evento e l’altro possano nascere amicizie che poi vadano oltre l’organizzazione.
“Chi vive la disabilità – afferma la rappresentante del Gruppo delle maestre – sa quanto c’è di bello e quanto si possa guadagnare a livello umano stando a contatto con queste persone, si riscoprono i veri valori della vita e tanti ragazzi “normodotati” la apprezzerebbero di più. E’ un educarsi gli uni con gli altri, i primi ad aprirsi e i secondi ad essere più solidali, sensibili ed empatici”.