AVEZZANO – Si è svolta presso la sala delle conferenze “E. Picchi” nel palazzo dell’ex Arsaa ad Avezzano la presentazione del libro “La Mafia trasparente: il caso Montante”. Introdotto dall’autore il giornalista di “La Repubblica” Attilio Bolzoni.
L’incontro è stato organizzato dalla Pro loco di Avezzano e da SITe.it, testata giornalistica on line, mentre la discussione è stata coordinata dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta. Presenti all’evento autorità militari, politiche e civili. Bolzoni, ricordiamo, era già stato ospite, nella città marsicana qualche anno fa, in occasione del ventennale di SITe.it.
Attilio Bolzoni, osservatore del fenomeno mafia e delle sue trasformazioni, nel suo libro tratta del caso di Antonello Montante, dell’allora presidente di Confindustria Sicilia e vicepresidente nazionale con delega alla “legalità” dell’Associazione degli Industriali Italiani. Per una decina di anni Montante è stato al centro di tutta la vita politica e istituzionale, addirittura religiosa, della Sicilia. Imbrigliando a sé politici e amministrazioni pubbliche, giornalisti e associazioni, servizi segreti, gli apparati più insospettabili dello Stato, riuscì a condizionare tutta una serie di attività tanto da diventare, per assurdo, lui stesso paladino dell’antimafia.
Spunto e punto di partenza, questo, del dibattito per allargare il discorso, purtroppo, a tutta la penisola ed anche alla ricostruzione di L’Aquila. Una mafia, quella di oggi che non usa più la lupara o l’esplosivo, che non lascia più morti ammazzati per strada ma che ha trovato altre vie per insinuarsi, sempre più pericolosamente, nel tessuto sociale, economico e politico del nostro Paese. E’ una mafia che ha saputo adattarsi, silente ma laboriosa come le formiche e che contamina politica, apparati dello Stato (arrivandone al cuore), forze dell’ordine, giornalisti, sistemi mediatici e banche.