AVEZZANO – Dopo il grande successo di presenze e di qualità del convegno promosso dal Partito democratico lo scorso 11 novembre sulla lezione di Papa Francesco, il segretario Provinciale Francesco Piacente torna sul tema. “Siamo molto soddisfatti per il successo ottenuto con l’evento dedicato alla lezione di Papa Francesco. È stato un momento molto importante di apertura del nostro partito alla lezione di un Papa che parla un linguaggio rivoluzionario e innovativo sui temi della pace, dei diritti, dell’equità sociale, dell’accoglienza. Abbiamo voluto testimoniare un segno di attenzione al messaggio del Pontefice, al valore delle realtà associative e dei movimenti ecclesiali che sono una grande ricchezza nel Paese e del territorio. Davanti a centinaia di persone abbiamo voluto dimostrare che la politica può essere umile: riconoscere i propri limiti e mettersi in ascolto, lasciarsi ispirare e confrontarsi con tutti i mondi vitali della società. Attingere al messaggio di Francesco per essere meno soli e autoreferenziali in politica e anche più capaci di recuperare valori e principi. Allo stesso tempo assumere l’impegno di far sentire meno solo un Papa osteggiato da più parti, anche dentro la Chiesa, per il suo messaggio riformatore. Voglio ringraziare di cuore tutti coloro che hanno partecipato dando un segno di attenzione alla nostra iniziativa politica: è un ottimo segnale di cambiamento che vogliamo raccogliere in generale per la nostra attività e in particolare per la città di Avezzano. Grazie anche a tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita dell’incontro”. Infine il segretario Piacente fa riferimento anche alle polemiche di Giovagnorio e Ceglie sulla composizione del gruppo politico in provincia “a Ceglie e Giovagnorio non rispondo perché queste polemiche sono esattamente quelle che allontanano coloro che invece iniziano a riavvicinarsi, fiduciosi in un vero cambiamento. Sul comportamento di Giovagnorio non dico nulla perché la competenza è della commissione di garanzia che ha già avviato il suo iter, chiamata a valutare la correttezza della scelta, non discussa col partito e rivendicata con vari argomenti, di comporre un gruppo in provincia con un eletto di Fratelli d’Italia. Rispetterò, come sempre, le nostre regole e chi è chiamato a farle rispettare”