Alla vigilia di San Martino c’era la tradizione della “pizza summa”, un tempo. E chissà come, la monetina nascosta nell’impasto andava a finire sempre al più piccolo della famiglia. Il premio consisteva nella scelta del pranzo per il giorno successivo; “fettuccine o polenta”, raccontano gli anziani, “non è che ci fosse molto da scegliere”. Tuttavia, l’occasione era buona per spillare il vino nuovo (anche se le botti ancora bollivano) e deliziarsi con qualche castagna cotta alla “listèra”.
Un’occasione di festa, insomma, un momento per condividere le gioie semplici e preziose della vita. E così è rimasta, nella rivisitazione voluta dalla Pro Loco di Cese che da 14 anni cura il percorso eno-gastronomico “Fornacelle e cantinelle acCese” con l’aiuto di tanti gruppi del paese. Così, una volta l’anno il borgo riscopre la parte più antica di sé, assieme alle pietanze della tradizione ed al senso di comunità e di accoglienza che questo paese conserva ancora.
All’interno del percorso del prossimo sabato 9 novembre (apertura alle ore 18), accanto ai piatti della tradizione ed alle specialità locali, trovano posto anche una cantina “gluten free” e uno spazio dedicato ai bambini (“i quatranejji”); a far da cornice, come di consueto, marching band, allestimenti e spazi d’intrattenimento. Un’occasione per sorprendersi ancora, come quei bambini fortunati davanti alla loro monetina, o per scoprirsi e riscoprirsi “cesaròli” per una sera.
All’interno del percorso del prossimo sabato 9 novembre (apertura alle ore 18), accanto ai piatti della tradizione ed alle specialità locali, trovano posto anche una cantina “gluten free” e uno spazio dedicato ai bambini (“i quatranejji”); a far da cornice, come di consueto, marching band, allestimenti e spazi d’intrattenimento. Un’occasione per sorprendersi ancora, come quei bambini fortunati davanti alla loro monetina, o per scoprirsi e riscoprirsi “cesaròli” per una sera.