AVEZZANO – Continuano ancora polemiche e discussioni sull’aumento delle prestazioni della power unit della Ferrari SF90 la quale ha centrato 3 vittorie, nelle ultime 5 gare, attraverso un improvviso incremento di potenza. Infatti, dal gp del Belgio, la Ferrari ha cominciato a mostrare una netta superiorità del suo propulsore, incrementando valori di velocità e accelerazioni sul dritto inarrivabili per le altre scuderie.
Vediamo più in dettaglio.
Dal Gp del Belgio, la Ferrari SF90 ha fatto uno scatto in avanti nelle prestazioni, sorprendendo tutti i top team che, increduli, hanno iniziato a farsi domande su come, al Cavallino, avessero potuto tirare fuori tanta potenza dalla power unit della monoposto acquisendo dei margini, in termini di tempi sul giro, inaspettati. Infatti, la monoposto di Maranello risulta la più perfomante in termini di velocità e accelerazione sul dritto rispetto alle sue più dirette concorrenti Mercedes e Red Bull. Quest’ultime non si danno pace e dato che affermano che sulle power unit c’è poco margine di miglioramento, hanno iniziato ad insinuare che possa esserci qualcosa di poco chiaro sul funzionamento del propulsore di Maranello. Hanno chiesto più volte alla FIA di eseguire verifiche e controlli sulla parte endotermica, sull’erogazione di potenza della parte “ibrida” e perfino sul tipo di carburanti utilizzati nonché su altre… “streghe volanti”.
Tali verifiche hanno dato esito negativo, ovvero è tutto in regola.
La Mercedes, che ha dominato negli ultimi sei anni non ci sta, e continua la sua “lotta” per scoprire eventuali irregolarità nel motore Ferrari.
Idem per la Red Bull che ipotizza un utilizzo errato degli additivi dei carburanti nel motore. Si è perfino ipotizzato che qualcuno, nella FIA, stia chiudendo un occhio nei confronti di Maranello, ma a nessuno è venuto in mente che potrebbe trattarsi di semplice progresso tecnologico.
Forse perché a Maranello sono arrivati prima degli altri? Ai posteri l’ardua sentenza. Per ora ci si prepara al Gp del Messico; gara non facile per motori e aerodinamica perché si svolge ad oltre 2200 m di altitudine. A quella quota l’aria è molto rarefatta e mette a dura prova il rendimento dei propulsori (e questo non piace alla Mercedes) nonché l’aerodinamica delle monoposto che saranno costrette a viaggiare in configurazione di massimo carico (altra cosa che non piace alla Mercedes). Vedremo, comunque, quali saranno gli sviluppi della situazione già dalle prove di venerdì, anche in funzione di questa “caccia alle streghe” nei confronti del Cavallino.
La gara è prevista domenica 27 ottobre alle ore 20,10.
Restate sintonizzati.