di Luisa Novorio e Maria Paola Zaurrini
CELANO – La festa del 25 agosto, nella bella cittadina marsicana, è organizzata in onore degli emigranti, baci e abbracci. Spesso li dimentichiamo questi nostri emigrati che, in terre così lontane, vivono momenti di tragica quotidianità. Il Venezuela, terra di ambizione economica e sogni per gli italiani, molti abruzzesi , tantissimi celanesi.
Oggi, più che mai, è terra arida di profitto, sotto il regime dittatoriale di Nicolás Maduro che, indebitamente, si è impossessato del potere, riducendo alla fame la popolazione. Migliaia sono quelli scappati al regime, addirittura, arrivando a piedi in terre limitrofe. Un disperato grido di aiuto è pervenuto più volte, ma noi abbiamo l’abitudine di voltarci dall’altra parte. E’ vero, attualmente alla ribalta delle cronache ci sono le guerre, le rivolte civili, ma della sottomissione del popolo venezuelano non se ne parla più. E’ la fame il nemico da combattere. Si muore di fame nel Venezuela, e noi guardiamo dall’altra parte.
Un comunismo estremo che porta alla nazionalizzazione delle industrie e delle aziende, bloccando le attività, una dittatura che sta depauperando i cittadini, fa scappare dall’imposizione militare tanti professionisti: medici, ingegneri, maestri. Questo vuol dire la totale sudditanza di un popolo che avanzerà senza cultura.
Per avvicinarci di più e comprendere meglio cosa i celanesi emigrati stanno vivendo, abbiamo incontrato chi di quella terra può raccontarci: Americo Belviso e Mariella D’Ovidio.
Dalle loro parole è emerso il dolore di sapere i propri cari e gli amici in condizioni di prossima povertà e di pericolo, soprattutto per le donne che rischiano di essere stuprate e gli uomini arrestati, motivi questi che inducono a rimanere quanto più possibile in casa. Americo un uomo che era riuscito, lontano dalla sua patria, a dare un futuro sicuro ai suoi due figli e ai quattro nipoti, prima che il regime di Maduro portasse quasi al fallimento la sua azienda. Ogni giorno chiama i suoi ragazzi per chiedere se sono riusciti a vendere qualcosa, perché, se ciò accadesse, vorrebbe dire poter dare da mangiare alla famiglia. Un uomo con i capelli bianchi che vede crollare, come un castello di sabbia, il lavoro di una vita. Un viaggio estivo come tutti gli anni che si è trasformato in una segregazione. E’ arrabbiato, giustamente, contro il sopruso del tiranno, sull’indifferenza dello Stato Italiano.
La cosa ancora più vergognosa, inammissibile ma soprattutto inaccettabile in una tale situazione di degrado, di offesa alla dignità di un popolo, è che per un mandato del Consiglio dell’ONU, per i prossimi tre anni il Venezuela vigilerà sul rispetto dei diritti umani nel mondo.
Mariella nata in Venezuela, un viso dolce che si trasforma parlando di quello che ha visto nel suo ultimo viaggio a casa, e di quello che amiche e parenti le hanno raccontato. Solo pochi giorni fa un suo compagno di scuola è morto di fame, le donne usano come assorbenti igienici fogli di giornali. (si chiede scusa se la cosa ha provocato disturbo, l’augurio è che la sensazione sia motivata dall’idea dell’umiliazione che viene vissuta…senza “ali” di alcun tipo n.d.r.)
Il referente è il dott. Edoardo Leombruni con l’Associazione Latinoamericana in Italia (A.L.I.) costituita nel febbraio del 2004 a Sulmona. Nel 2016, l’Associazione ha istituito il progetto ALI per il Venezuela, aderendo al Programa de Ayuda Humanitaria para Venezuela Inc. (P.A.H.P.V. Inc.), organizzazione non governativa, con sede a Miami, per far fronte alla grave emergenza sanitaria che aveva colpito il Paese, dedicandosi alla raccolta e spedizione gratuita di medicinali e presidi sanitari. Il P.A.H.P.V. in Venezuela, vengono distribuite dalla rete Caritas su tutto il territorio, agli ospedali, alle associazioni di volontariato e altre istituzioni sanitarie.
Il dott. Leombruni, tramite la nostra testata giornalistica, chiede il vostro aiuto.
C’è bisogno di latte in polvere per bambini dai 0 ai 9 mesi. Medicinali, soprattutto il Tamoxifene, impiegato nella cura di alcune forme di tumore al seno. Questo farmaco può inoltre essere somministrato alle donne a rischio elevato di cancro al seno per ridurre la probabilità che si sviluppi un tumore. Il dott. Leombruni raccoglie anche medicinali in confezione aperte, magari di cure interrotte o sostituite.
Per capire la gravità che si sta vivendo dall’altra parte dell’oceano, il dott. Leombruni, per le bambine di 11 -12 anni violentate, richiede test di gravidanza.
C’è ben poco da aggiungere. Lasciamo la parola allo sdegno dell’europarlamentare Elisabetta Gardini dopo il Conferimento del Consiglio del’ONU, e vi forniamo alcuni link per avere un quadro visivo della situazione .
Pronti a Sulmona i bancali per la prossima imminente spedizione