AVEZZANO – Si è svolto questa mattina, presso la palestra della Scuola Media “Vivenza“, con la partecipazione di allievi di scuole medie e superiori, l’evento conclusivo del progetto “Billy non è bullo. Tutto quello che vuoi è dall’altra parte della paura” del Liceo Scientifico “M. Vitruvio P.”. Un percorso di formazione che ha coinvolto docenti e alunni e che è cominciato nell’a.s. 2016-2017, quando il “Vitruvio” è stato selezionato dall’USR Abruzzo come Scuola Polo Regionale per il contrasto ai fenomeni di bullismo e cyber bullismo.
La scuola è luogo principe per la diffusione di buone pratiche che si oppongano con forza ad ogni forma di violenza e dice un “NO” secco e deciso alla prevaricazione, sia essa fisica o psicologica, del forte sul debole. “No” all’esclusione, “No” al razzismo, “No” alla violenza di genere, “No” all’uso della forza per soggiogare e spogliare l’altro della propria dignità; “Sì”, invece, all’inclusione, “Sì” all’equità, “Sì” alla compassione, in un circolo virtuoso in cui si valorizzino le diversità per creare… umanità, in un sentimento unanime di accoglienza dell’altro.
Dopo il saluto del Dirigente Scolastico, prof. Francesco Gizzi che ha sottolineato l’importanza della conoscenza del fenomeno per attivare forme di prevenzione, i ragazzi sono stati invitati, in una sorta di “riflessione itinerante” a visitare e ad ascoltare le testimonianze negli stands delle associazioni e enti presenti.
Ognuno nella sua specificità ha fornito motivi di meditazione agli alunni. Tra le associazioni presenti ricordiamo: la cooperativa “Al di là dei sogni” che, come leggiamo nella presentazione sul suo sito (http://www.coopaldiladeisogni.it), “si costituisce nel 2004 come cooperativa mista: di tipo “A” e “B”; cioè sia di “servizi alla persona” che hanno come finalità lo sviluppo del benessere psico-fisico della persona (A) e sia di servizi che hanno come finalità prevalente l’inserimento formativo e lavorativo delle fasce svantaggiate (B). Questa duplice “anima” converge in un unico massimo comune denominatore e cioè la conce(A)zione che al centro degli interventi, sia di carattere assistenziale, riabilitativo, educativo, che formativo, inclusivo e di inserimento lavorativo, prima e al di là di ogni cosa, c’è l’uomo e l’uomo nella sua comunità locale, con il suo vissuto, la sua storia, le sue relazioni, le sue abilità, la sua casa”. Sostegno e integrazione, dunque, delle categorie più svantaggiate; l’ufficio della Diocesi dei Marsi “Migrantes” che si rivolge, come scritto su Migrantes online, in un articolo del 2015, si rivolge a “I migranti dei viaggi della speranza che vogliono costruire una vita lontana da violenze e sfruttamento. E i rifugiati che senza una fuga provvidenziale quanto rocambolesca, rischiano la vita“.
Presenti, inoltre, “La casa delle donne della Marsica” che profonde il suo impegno nell’aiuto alle donne vittime di violenze fisiche, psicologiche, sessuali ed economiche; l’AIPD Marsica – Associazione Italiana Persone Down la cui finalità è far conoscere la realtà della sindrome di down in una società ancora troppo disinformata e migliorare le condizioni di vita delle persone con tale sindrome.
Importantissima la presenza di Marco Solimeo, il giovane scrittore affetto da distrofia muscolare che testimonia la bellezza della vita anche indossando una maschera.
Grande interesse ha suscitato la testimonianza della Polizia Postale presente nelle persone del Sostituto Commissario Palmieri David Furio, responsabile di Polizia Postale di L’Aquila e dell’ assistente capo Cipriani Caterina.
Palmieri ci ha concesso una brevissima intervista.
D. In cosa consiste il ruolo della Polizia Postale nella prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyber bullismo?
R. “Dall’entrata in vigore della legge 71/17 ogni scuola deve nominare un referente in materia di prevenzione al bullismo e al cyber bullismo e la nostra presenza è molto richiesta nelle scuole, sia per la prevenzione, ma anche per il contrasto del fenomeno. Nella Marsica siamo intervenuti spesso, soprattutto per il verificarsi di atti di bullismo nei confronti dei docenti. E’ intervenuta la procura dei minori”.
D. Quali tipi di bullismo sono più diffusi?
R. “Il bullismo ha tante facce: una di quelle più diffusa, anche qui in zona, è il cosiddetto “sex thing”, cioè la condivisione di immagini che violano l’intimità dei giovani che cadono nella rete. Poi c’è il cyber bullismo che consiste in una prevaricazione ripetuta consumata con i social o con le app di messaggistica istantanea; e il bullismo che si può manifestare anche attraverso l’indifferenza e l’esclusione dal gruppo dei pari. Come contrastarlo? Innanzitutto non diventando complici: il bullo va isolato; poi, nel caso, ad esempio, del sex thing, interrompendo la catena di condivisioni delle immagini che ledono l’intimità del/della bullizzato/a“.
D. Quale è il ruolo della scuola nella prevenzione e nel contrasto al bullismo?
R. “La scuola ha un compito importante soprattutto di ascolto. Il professore che si trova ad essere il confidente di ragazzi vittime di violenza deve mostrare innanzitutto empatia, deve accogliere e non deve assolutamente minimizzare e poi deve fare i passi necessari e previsti dalla legge“.
Le registe dell’intero progetto sono le prof.sse Claudia Di Biase, Anna Maria D’Innocenzo, Fabiola Testa le quali con soddisfazione e evidente emozione ci dicono: “I ragazzi, sin dall’inizio della giornata, hanno mostrato desiderio di conoscere le associazioni e le realtà associative presenti. E’ stata l’occasione per ragionare su quanto le relazioni asimmetriche e i pregiudizi possano incidere negativamente sui rapporti umani. L’empatia invece è la chiave delle relazioni. Offrire l’opportunità di scardinare meccanismi di chiusura, dettati dalla paura dell’altro è stato uno degli obiettivi di questo evento ma in generale di tutto il progetto. Formare coscienze è difficile, ma si parte dal basso, si parte dai più giovani, che sono il nostro futuro”.
Gli alunni del IV H, coordinati dalla prof.ssa D’Innocenzo, hanno realizzato il docufilm Solo…insieme! il cui protagonista è Alex Proev che da piccolo è stato vittima di bullismo.
Non occorre aggiungere altro.