AVEZZANO – Giorni di grande polemica per gli esercenti dei bar pubblici di Avezzano che hanno ricevuto la visita dei funzionari della locale Polizia pronti ad emettere stratosferiche sanzioni, e in alcuni casi ad attuare sequestro di sedie e tavolini (n.d.r. poi resi), in merito all’istallazione dei dehors, lo spazio esterno arredato per accogliere i clienti.
Si è imbastita così una controversia tra le disposizioni del SUAP e quelle del Comune di Avezzano.
Il SUAP afferma che gli esercenti hanno regolarmente ottemperato al pagamento di quanto dovuto, per l’occupazione del suolo pubblico. Allora, perché questo improvviso controllo, corredato di blocchetto multe?
Abbiamo approfondito per dare una giusta informazione.
Interpellato, il dirigente della Polizia Municipale della Città Luca Montanari si è così espresso: “Bisogna fare un passo in dietro. Nel 2017 l’Amministrazione comunale decide di cambiare le regole sui dehors, approva una modifica al regolamento comunale stabilendone delle nuove. Attribuisce un anno di tempo, a far data dall’1 gennaio al 31 dicembre 2018, per adeguarsi, sottolineando che venivano lasciate in essere le vecchie regole, fino allo scadere del tempo concesso, però con l’onere per gli esercenti dell’adeguamento. Scaduto il termine, vale a dire dal 1° gennaio 2019 tutti avrebbero dovuto avere a norma la propria posizione, o comunque, regolarizzarla per l’anno che stava entrando. Chi aveva il dehors fisso doveva già averlo regolarizzato, chi non aveva nessun tipo di dehors avrebbe dovuto richiedere di poterlo istallare con le nuove regole. L’informazione è pervenuta a tutti gli esercenti tramite lettera trasmessa dal Comune.”
Da quanto emerso dalla dichiarazione del comandante Montanari, le nuove regole erano molto più restrittive. Tutti hanno chiesto il rilascio delle nuove autorizzazioni, ma non tutti hanno poi messo in pratica l’occupazione del suolo pubblico con le nuove disposizioni. Da qui il problema di avere l’autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico ma con il dehors non in regola con le nuove norme comunali.
Gli esercenti dovevano prevedere che scaduti i tempi concessi per l’adeguamento avrebbero fatto seguito le inevitabili sanzioni.
Durante i controlli sono stati dati anche degli avvisi per un numero ulteriore di giorni, praticamente inutili, per una impossibile conformità al regolamento.
Un controllo è stato effettuato a tappeto, tanto da far scattare il campanello di allarme a tutti gli altri, ma senza possibilità di recuperare purtroppo l’adeguamento alla vigente normativa.
La chiusura alla saggezza del proverbio: “Chi ha tempo, non aspetti tempo”.