AVEZZANO – 130 trattamenti l’anno per ictus cerebrale, procedure avanzate per affrontare anche i casi più difficili e un’équipe collaudata di specialisti che opera in stretta sinergia con tutte le articolazioni operative dell’ospedale coinvolte di volta in volta negli interventi.
Il reparto di stroke-unit dell’ospedale di Avezzano, diretto dalla prof.ssa Simona Sacco, è l’unità operativa di riferimento per l’ictus cerebrale di un ampio territorio che comprende non solo la Marsica ma anche Valle Peligna e alto Sangro. Un reparto che come performance è tra i primi in Abruzzo e che è impegnato a migliorare sempre più le proprie prestazioni perché l’efficace gestione dell’ictus cerebrale è strettamente legata al fattore tempo. Infatti, affinché il problema vascolare possa essere affrontato al meglio, limitando le conseguenze negative per il paziente, l’intervento deve essere assicurato entro le 6 ore.
Presa in carico immediata, trasporto all’ospedale specializzato e l’inizio delle cure rientrano quindi un percorso che deve essere definito al meglio e che non deve avere sbavature proprio per garantire la tempestività dell’intervento. In questa ottica, la stroke unit dell’ospedale di Avezzano ha organizzato un ciclo di formazione del personale, teso a migliorare i protocolli che vengono attualmente adottati, soprattutto (ma non solo ) in funzione dei pazienti che dagli ospedali di Sulmona e Castel di Sangro devono essere trasferiti nel presidio marsicano nel momento in cui scatta l’emergenza.
Le 3 sedute didattiche, su procedure e modalità operative, hanno riguardato oltre 150 operatori, tra medici e infermieri. Il ciclo di aggiornamento professionale si conclude oggi a Castel di Sangro ed è stato preceduto da altri due corsi ad Avezzano (10 aprile), a Sulmona (29 maggio). Gli organizzatori dei corsi sono i medici specialisti dell’ospedale di Avezzano della stroke-unit, Berardino Orlandi e Federica De Santis, che si sono avvalsi del contributo del medico del pronto soccorso, Maura Coletta e del direttore del 118, Gino Bianchi. Il responsabile scientifico dei corsi è Giovanni Di Vito.
Le sessioni didattiche sono state organizzate dalla Asl col patrocinio di Alice (associazione per la lotta all’ictus cerebrale), in collaborazione con Opi (operatori professioni infermieristiche) e Italian stroke organization. La maggior parte degli ictus è di carattere ischemico (occlusione o chiusura dell’arteria), la restante parte di carattere emorragico. Ad Avezzano il trattamento dei casi dovuti a ischemia vengono assicurati, a seconda delle necessità specifiche, dalla stroke-unit (per via farmacologica) oppure dalla radiologia interventistica (che agisce sul punto in cui si è verificato il trauma vascolare), di cui è responsabile Pietro Filauri, branca che ha un ruolo importante nella filiera delle prestazioni sulla patologia.
L’ospedale di Avezzano, tra l’altro, in virtù di un’esperienza avanzata, può trattare, quando è possibile, anche casi di ictus oltre il range di tempo massimo previsto dal protocollo standard, cioè le 6 ore. Ciò è possibile perché il reparto è in grado di stabilire, in base a degli studi messi a punto, se il tessuto è ancora in uno stato tale da poter essere utilmente sottoposto alle cure.