Teresa Maddai
CARSOLI – Nel corso di lavori per la realizzazione di un bacino di accumulo per contrastare la piena del fiume “Vallemura, mitigare il rischio idrogeologico e mettere in sicurezza l’abitato di Carsoli, è tornato alla luce un insediamento produttivo di epoca ellenistica, risalente alla prima fase di occupazione romana del territorio.
A poca distanza, è stata individuata anche una piccola necropoli risalente tra la tarda età del Ferro e l’epoca arcaica (IX-VI sec. a.C.), contenente una ventina di tombe in fossa terragna. Di solito, quando avvengono queste tipologie di ritrovamenti, i lavori subiscono ritardi se non addirittura inspiegabili fermi. Fortunatamente non è accaduto nel caso in ispecie. Archeologi, antropologi, la ditta Delta SpA esecutrice dei lavori, Sovrintendenza dei Beni Culturali e rappresentanti della pubblica amministrazione, hanno unito competenze e sinergie al fine di coordinare le azioni necessarie per realizzare ugualmente l’importante opera di messa in sicurezza dell’abitato di Carsoli e, nello stesso tempo, valorizzare e salvaguardare la rilevante scoperta archeologica.