VILLETTA BARREA – “Paesaggio, testimone del valore comunitario”, questo è il bel titolo dell’iniziativa che si è tenuta nei giorni scorsi a Barrea. L’Associazione Borghi Autentici d’Italia, promotrice della Festa nazionale 2019, insieme con il Comune di Barrea, riprendendo la definizione del paesaggio de” Il sentiero dei nidi di ragno” di Calvino (“Occorre che il paesaggio diventi secondario rispetto alle persone e alle storie”) avrebbe inteso valorizzare il paesaggio, nella convinzione che esso sia il risultato delle attività che in esso si svolgono e in cui le persone del posto con orgoglio possano mostrare i loro saper fare e la storia della loro tradizione identitaria. Tema centrale della Festa avrebbe dovuto quindi essere quello di puntare alla partecipazione delle comunità che abitano i territori (“Barrea sarà il luogo d’incontro tra territori e relative comunità” così recita uno dei volantini di promozione della Festa).
Sul reale svolgimento e senso della manifestazione interviene la Presidente di Borgo fattoria Didattica, Maria Pia Graziani:«Peccato però che questi ottimi propositi siano stati radicalmente disattesi dal programma dell’iniziativa che, oltre agli stand dei Comuni facenti parte dell’Associazione sul food, di un bel film /documentario (“In questo mondo” sulle interviste alle pastore delle diverse regioni italiane di Anna Kauber), di uno spettacolo coinvolgente dell’orchestra Popolare del Saltarello(Teramo), non ha avuto pressoché nulla, in termini di “testimonianze” del territorio locale. Eppure nei paesi dei tre versanti del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, numerose sono le pratiche di eccellenza che vengono realizzate, all’insaputa forse degli organizzatori della Festa. E non si tratta di eventi scontati o di poco conto, ma di esperienze di qualità e innovative che operatori di vari settori realizzano, a volte senza alcun riconoscimento da parte delle istituzioni (che poi lamentano l’abbandono dei paesi delle aree interne!) spinti esclusivamente dal loro attaccamento al territorio, da una ammirevole tenacia nell’affrontare rischi e difficoltà di ogni tipo e da una “visione” lungimirante. Ed è addirittura paradossale che perfino la cosiddetta passeggiata alla scoperta dei luoghi e delle comunità del territorio sia inizialmente avvenuta al chiuso di una sala dell’Ente Parco e successivamente sia stata guidata da personaggi di livello anche intrigante, ma tuttavia estranei all’operosità del territorio. Le uniche voci locali coinvolte, oltre alla voce del Presidente della Comunità del Parco (così com’era giusto), sono state quelle di qualche funzionario dell’Ente Parco che hanno potuto al massimo portare una testimonianza del proprio ufficio nell’Ente Nazionale. Il Vice Sindaco del Comune di Barrea, ospite della manifestazione, ha espresso giustamente l’onore e il piacere di “avere” nel territorio alcuni illustri esperti di paesaggio. Peccato però che di questo “avere” pochissimi fra gli abitanti e gli operatori, se ne siano potuti agevolare e soprattutto peccato perché il territorio non sia stato chiamato a “dare” la propria esperienza (anche nei convegni che hanno invece coinvolto esclusivamente persone in qualche modo legate all’Associazione Borghi Autentici d’Italia, ma non certo locali) nella valorizzazione dello straordinario patrimonio naturalistico, culturale e sociale.
Una maggiore visibilità dei soggetti attivi e delle esperienze più qualificate del territorio, sul tema del paesaggio, avrebbe potuto costituire un maggiore gradimento per tutti i partecipanti alla Festa di Barrea, oltreché un momento da ricordare senza una profonda amarezza da parte di chi si adopera con grande impegno nell’interesse dei luoghi dove è stata localizzata la Festa e nella valorizzazione del paesaggio.
Dott.ssa Mariapia Graziani, presidente dell’Associazione Borgo Fattoria Didattica».