AVEZZANO – “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur…” così Tito Livio!
Ma c’è qualcosa che la politica di oggi riesca a fare, oltre al parlarsi addosso, oltre alla spartizione delle poltrone che farebbe inorridire la antica partitocrazia, per il popolo?
In un famoso film americano (“Dave Presidente per un giorno”) ad un certo punto, Dave asserisce: “…Avevo dimenticato che il mio datore di lavoro fosse il popolo americano!”
Ecco! E’ tutto qui! Non ci sono scusanti, false interpretazioni o altro: la politica deve sopperire alle necessità del popolo, perché da esso dipende!
Ma non è così!
Prima di scendere nel dettaglio di questa inchiesta, abbiamo intervistato alcune persone e perché non ci fossero dubbi ci sono anche alcuni che si aggirano intorno alla politica locale e non.
Siamo ad Avezzano.
A.A., avvocato, ci ha detto: “Ultimamente ho ascoltato, prima il Vecchio Sindaco e poi il Commissario, quest’ultimo mi sembra che abbia ricoperto il ruolo di difensore civico, e son rimasto perplesso: ho sempre immaginato che la politica fosse servizio… Mi ricordo dei richiami a ciò dell’avvocato Ferdinando Margutti all’epoca della sua elezione regionale e, se non ricordo male, al Parlamento… Diceva delle legittime aspirazioni di questa terra…Diceva che occorreva dare risposta alle istanze del territorio e della gente…Che bisognava promuovere lo sviluppo del territorio troppo a lungo penalizzato dalle angherie di altre zone e di altri esponenti della politica…”
Gli ha fatto eco un sacerdote, D.B., che ha osservato di essere fortemente preoccupato che “…il popolo non sia mai al primo posto…”
Hanno anche aggiunto G.B. e F.A., entrambi giovani universitari, che “…Abbiamo visto spesso a Roma persone anziane chiedere un soldo per un panino o per qualcos’altro…Abbiamo visto accattoni e homeless… Clochard incalliti, ma ultimamente, anche qui, c’è gente che rimesta nei bidoni dei rifiuti…”
S.M., direttore di un supermercato locale di una grande catena ha riportato circa un anno fa che: “…I ragazzi della Caritas, forse anche gli scout, vengono a sera a prendere il pane che dobbiam gettare…Prendono anche la frutta ancora buona ma che deve essere ritirata dai banchi di vendita e distrutta perché troppo matura o un po’ intaccata…”
“La spesa solidale…- ci dice E.D.P. una casalinga attenta – Il carrello al supermercato a disposizione di tutti non sempre è pieno anche perché il disagio è generalizzato…”
“Lo scorso dicembre, – spiegano G.M. e A.C. operatori delle Giornate della Solidarietà della Marsica – abbiamo raccolto oltre cento scatoloni, con pasta, pomodori, tonno in scatola, olio, biscotti e altro… Ma è solo una goccia in un mare…”
Non esitiamo a crederlo, anche perché le fotografie che seguono mostrano la ricerca di qualcuno nei bidoni della spazzatura presso un supermercato cittadino: è sicuramente un segno del disagio crescente di questa epoca, di questa congiuntura, poco astrale, e molto finanziaria, economica, dove l’uomo è rimasto solo, la famiglia è oltraggiata e i poveri aumentano a vista d’occhio e la dignità umana è a rischio, mentre nei palazzi della politica, compreso il locale Hotel de’ Ville, si pensa a render bella una Città morente…
Le quattro immagini che seguono sono state riprese di giorno, alla fine di maggio di quest’anno, e mostrano una persona anziana che sta cercando dentro i bidoni fuori di un supermercato cittadino.
Le due immagini che seguono sono state riprese sempre nello stesso periodo a sera…
Sono immagini, forse, non devastanti ma, sicuramente, inquietanti!
Domandiamo alla politica delle piste ciclabili, della Piazza del Mercato Vulnerata, del Mercato Cittadino allontanato dalla sua sede storica, dei progetti per una “Città più bella” ma che sta morendo, che è il palcoscenico delle vicende di nuovi poveri, che cosa voglia fare davvero per il popolo…
Un popolo silenzioso nella sua dignità anche nel far fronte ad un periodo assai difficile per tutti!
Intanto, in queste due immagini di qualche giorno dopo vediamo, forse la stessa persona delle ultime due che precedono che passa davanti ai bidoni, senza fermarsi: forse non c’era più nulla da poter prendere!
Non riusciamo a intercettare i suoi pensieri! Forse non ne ha di particolari, oppure ne ha di laceranti: sentirsi pooveri o senza speranza può essere avvilente davvero!
(Le immagini in esclusiva sono di Giovanni M. De Pratti)