AVEZZANO – Ieri sera, stroncato da un infarto, è venuto a mancare Carlo Recchia. Da molti anni non era più ad Avezzano, dove aveva vissuto lunghi anni come scout presso l’AGESCI della Cattedrale e poi era stato uno dei promotori e fondatori del “GTG – Gruppo Teatro Giovane”, uno dei primi gruppi teatrali che insieme al “GTSM – Gruppo Teatrale Sperimentale Marsicano” inaugurò intorno alla metà degli anni ’70 una nuova stagione dell’associazionismo giovanile, nell’impegno culturale e dopo la conclusione della già felice esperienza del famoso “CAST-MARS”.
Carlo Recchia era studente universitario di psicologia e trasfuse anche parte dei suoi studi in una ampia ricerca teatrale, analizzando alcuni aspetti di quei temi che interessavano una gioventù che era venuta, in qualche modo, in contatto con i fermenti del ’68 e ne aveva tratto il desiderio di analizzare, studiare, approfondire i fatti ed i dubbi dell’esistenza e le contraddizioni di una società che di lì a poco avrebbe scoperto gli anni di piombo.
Nacquero in quell’epoca le esperienze teatrali quali quella di “Dialogo”, incentrato sulle figure giovanili di gruppi di ragazzi, con la partecipazione di Marcello Giuliani, Emma Francesconi, Ornella Di Matteo, Renato Giorgetti, Nice Angeloni, Angela Scagliarini, Gianfranco Conte, Giancarlo Cosenza, Nadia Conte, Giancarlo Bisegna, Michele Sangermano ed altri oltre allo stesso Carlo Recchia. Lo spettacolo, replicato più volte, fu rappresentato anche presso la Casa Circondariale di Avezzano alla presenza anche dell’appena giunto ad Avezzano Mons. Biagio Vittorio Terrinoni Vescovo dei Marsi.
Dopo venne “La Partenza” che vide più serate al Teatro di San Rocco ad Avezzano. Ancora dopo fu la volta della “Buccia” che andò in scena al Teatro Impero e vide la partecipazione di Bruno Maccallini, che anni dopo sarebbe entrato all’Accademia di Roma per iniziare una carriera teatrale che dura tutt’ora. La presenza di Bruno Maccallini, che veniva dal GTSM, fu resa possibile dallo scioglimento di questo Gruppo e dalla confluenza nel GTG di molti suoi membri. I tre spettacoli si basarono sui testi delle sceneggiature di Carlo Recchia ed ebbero un notevole successo anche presso le scuole di Avezzano. “La Buccia” fu replicata anche per le scuole superiori presso il Teatro Impero. Fu l’ultimo spettacolo con sceneggiatura, regia e interpretazione di Carlo Recchia. Bruno Maccallini interpretò in quell’occasione un manichino incappucciato la cui corsa frenetica fra il pubblico avrebbe segnato la fine dello spettacolo.
L’anno dopo nacque il “Gruppo Teatro Il Dialogo” che divenne anche “GAD Il Dialogo” e portò in scena anche un giovane Sergio Meogrossi con “A’ Livella” e “Sik Sik l’Artefice Magico”. Mentre stava per concretizzarsi la messa in scena dello “Zoo di Vetro” di Tennesse Williams, con la regia di Giancarlo Cosenza e l’arrivo di Claudio Marchione, terminò la partecipazione di Carlo Recchia al Gruppo Teatrale anche a seguito del suo trasferimento fuori di Avezzano, a Castrocielo. Divenuto psicologo ha esercitato la professione fino alla fine.
È difficile analizzare il reale contributo dei Gruppi dell’epoca alla cultura locale, alla sua promozione e alla promozione del teatro che tra il 1970 ed il 1977 conobbe le prime vere stagioni teatrali sotto la spinta del TSA (Teatro Stabile dell’Aquila) e dell’ATAM (Associazione Teatrale Abruzzese-Molisana). Sicuramente, costituirono un fermento e avviarono poi le sperimentazioni future dei gruppi che nacquero dopo, dal Lanciavicchio al Teatro dei Colori e fino a quella Associazione Proteo che nacque dalle ceneri del “Gruppo Teatro Il Dialogo”.
Una particolarità: ieri sera mentre Carlo Recchia terminava la sua interpretazione su quella scena della vita che ha del pirandelliano, a Villa Torlonia, un monologo portato in scena dalla Associazione Proteo continuava la tradizione del Teatro ad Avezzano, iniziata tanto tempo prima da Carlo Recchia.