AVEZZANO – La bomba d’acqua che intorno alle 19 si è abbattuta sulla città, ha clamorosamente bocciato i lavori in Piazza Risorgimento e dintorni.
I fatti. Intorno alle 18,45 inizia il putiferio, acqua che scende a secchi e con violenza per oltre mezz’ora. Intorno il solito panorama fatto di strade allagate, tombini che saltano allegramente da un incrocio ad un altro ma finalmente, il centro, ridotto ad un cimitero bianco ormai da quattro mesi abbondanti, finalmente si anima, il silenzio si rompe e, quasi a livello di miracolo biblico, la vita irrompe con tutta la sua forza. Un po’ troppa, a dire il vero, come vedremo.
Corso della Libertà, ridotto a viale cimiteriale lastricato di bianco, si ricopre di acqua turbinante che scende e fa una piega a destra per fare una fermata e creare un’ansa, per restare in linguaggio fluviale, davanti al Gran Caffè. Non gradiscono i clienti, non gradiscono nemmeno i tavolini e gli arredi del bar che vengono lambiti e bagnati dall’ansa del Torrente Corso della Libertà. Ma l’incontro è ormai avvenuto e le acque si uniscono al Fiume Via Corradini, vanno avanti qualche decina di metri, occhieggiano un pezzo di Margherita della Pizzeria Corrado, ma poi vanno a produrre una sorta di salto, una discesa, una leggera cascatella, insomma, che punta dritta verso il lago Fontana di Piazza Risorgimento.
Insomma, pendenze evidentemente sbagliate, materiali non esattamente tra i più idonei e un risultato finale a dir poco formidabile. Si allaga proprio tutto con un effetto “alluvione in piazza” impagabile. Ma non solo, tutto intorno cominciano a cedere i tombini che presentano buchi e spacchi. I commercianti ed i residenti ci hanno assicurato che non si tratta di atti vandalici, ma di un degradamento dei materiali con una rapidità sorprendente.
Che dire, nulla, anche perché non ci interessa far ripartire antiche polemiche, inutili perché ormai ciò che doveva essere evitato non è stato evitato. Ma un invito alla riflessione e un consiglio ci sentiamo di darli. Una riflessione a ricordare ciò che è stato fatto in centro, in Piazza del Mercato, a Piazza Castello ma anche al Mercato del Sabato e nella zona nord della città. Il consiglio lo diamo ai commercianti di Avezzano centro. Vista la nuova vocazione fluviale di Piazza Risorgimento e zone, pardon stagni, limitrofe, consigliamo di imitare il buon Maurizio Ferrini, della trasmissione “Quelli della Notte”, rappresentante di pedalò sull’intera costa adriatica. Fatte salve gelaterie, bar e pizzerie, il resto lo si può trasformare in “casotti” attrezzati con pedalò e quant’altro.
D’altronde l’intento originario era o non era era quello di cambiare il volto di Avezzano?