L’AQUILA – Emergenza cinghiali, come sempre, come ogni settembre, da anni. Gruppi foltissimi di ugulati che attraversano colture e devastano ogni cosa al loro passaggio.
I cinghiali, come gran parte degli animali di quella famiglia, sono molto prolifici e questo favorisce una espansione velocissima e pericolosa. Per la colture, poi, questo è il periodo dell’incubo con le incursioni e i trasferimenti di questi immensi gruppi di cinghiali che scorrazzano e devastano tutto ciò che incontrano.
Da anni, soprattutto Regione Abruzzo e Provincia dell’Aquila, cercano di trovare soluzioni che, evidentemente, risultano insufficienti o inadeguate. Ora tocca alla Giunta Regionale di Marco Marsilio e il suo Vice, Emanuele Imprudente, ha attraversato le colture di tutta la regione, incontrato allevatori e coltivatori, e alla fine ha deciso d dichiarare guerra ai cinghiali.
Questa la dichiarazione (di guerra) del vice Presidente della Regione, Imprudente: «Anche la Valle Peligna, come la gran parte della regione soffre l’emergenza cinghiali. Quello degli ungulati – scrive in una nota il Vice Presidente della Regione Abruzzo Emanuele Imprudente – è un problema comune a tutto il territorio nazionale e regionale e anche i cittadini e gli agricoltori sono costretti a fronteggiare ogni giorno la devastazione che i cinghiali ed altri animali causano ovunque con il loro passaggio. In questi giorni – continua Imprudente – ho voluto incontrare ed essere accanto agli agricoltori della Valle Peligna e del resto d’Abruzzo, andando direttamente nei campi e verificando di persona la devastazione alle colture dovute alle incursioni degli animali. L’unica possibilità che abbiamo per contrastare questa emergenza – spiega il Vice Presidente della Regione con delega all’Agricoltura – è quella di affrontare tutti insieme e con il massimo dello sforzo il problema, ognuno per le proprie competenze: la Regione, gli Ambiti Territoriali di Caccia, la Polizia Provinciale, il sistema dei Parchi e delle Riserve regionali, i cacciatori e gli ambientalisti. Si è “in guerra” e si devono mettere in campo tutte le azioni che la normativa consente per affrontare l’emergenza. Andremo nei prossimi mesi a riformare radicalmente la modalità di messa in campo delle azioni da intraprendere. Ora però c’è da stringere i denti ed agire, la pubblica incolumità e la sopravvivenza del mondo Agricolo sono le priorità».
Interpretando il pensiero di coltivatori e allevatori abruzzesi, e dell’aquilano in particolare, possiamo solo sperare che non si debba arrivare, anche quest’anno, ad un… armistizio con i cinghiali abruzzesi.