AVEZZANO – Nonostante la pioggia e la prima partita di apertura del Campionato di Calcio 2019-2020, con il 4-3 del Napoli sulla Fiorentina, 165 persone hanno assistito allo spettacolo teatrale “Colori Ardenti” al Castello Orsini di Avezzano, nel quadro degli Eventi teatrali del Cartellone Estivo 2019 della Città di Avezzano. Lo spettacolo dell’Associazione Proteo si ispirava liberamente alle lettere di Vincent van Gogh al fratello Theo. I due protagonisti, Francesco Frezzini e Emma Francesconi, hanno dato vita ad uno scambio di battute e di gestualità che hanno messo in luce la personalità lacerata del pittore van Gogh, la sua pazzia e la sua singolare pittura che, forse ha alimentato la pazzia, l’ha prodotta oppure se ne è alimentata.
Il grido di Frezzini-van Gogh, “…Io sono i miei quadri!“, ha stabilito un punto fondamentale per individuare una possibile chiave di lettura della vicenda pittorica dello sfortunato Vincent. Emma Francesconi, con una interpretazione vivida, profondamente partecipata, ha stabilito le forme e le consistenze degli abissi della mente dai quali son nati i colori ardenti di van Gogh, trasfusi in opere nelle quali il divisionismo costituisce la matrice stilistica per individuare le sue differenze rispetto ai pur frequentati impressionisti.
La conferma si è avuta, sia nel prologo con l’attenta lettura di Nicoletta Panei, che nell’epilogo con la impossibile presenza della voce del pittore che, con il suo cupo rantolio, ha dato ragione del fatto che il divisionismo nasce dalla sua stessa anima lacerata.
La voce è sembrata emergere dalle scenografie, dal grande quadro ideato da Marcello Giuliani.
Lo spettacolo teatrale ha dispiegato una inusitata forza rappresentativa dei lacerati abissi dell’animo di van Gogh, gli spettri che si agitarono nella sua mente per tutta la vita e, infine, il colpo di pistola che mette fine alla sua vita è la firma al quadro, quello dal quale occhi allucinati ma vivi, inseguono il miraggio delle stelle che si sprigionano dalla notte stellata…
Lo spettacolo, accompagnato dalle musiche di Sabrina Cardone al pianoforte e dalla voce impareggiabile del soprano Bianca D’Amore, ha visto la partecipazione del bravissimo piccolo attore Emanuele Bracone e la presentazione di Orietta Spera.
Nella foto la compagnia di scena al momento finale delle prove generali. Manca la “voce impossibile di van Gogh” perché evocata alla fine dello spettacolo nell’epilogo, ma si sa: le voci non hanno corpo…