AVEZZANO – Strage degli alberi in Piazza del Mercato, nulla cambia al momento. L’ultima notizia è l’avvio di una indagine da parte dei Carabinieri Forestali di Avezzano, avviata da un esposto del Comitato dei residenti di quella zona.
A dire il vero, però, l’indagine aperta ha portato alla sola acquisizione degli atti inerenti il progetto, la gara, l’appalto le autorizzazioni e la perizia, una sola inserita nel fascicolo, oltre alle poche varianti effettuate prima dell’approvazione. Una di queste riguarderebbe il mutamento della realizzazione della palizzata in metallo con copertura in plexiglas o forse in policarbonato, ma poco muta, sempre Piazza Microonde resterà, da “in piano” a “in leggera pendenza”. Un particolare trascurabile? Forse si, forse no, ci auguriamo che tutto venga accertato per il meglio dai militari dell’Arma della parte Forestale.
Sta di fatto, comunque, che gli elementi pratici e concreti rilevabili in questa vicenda sono solo pochi.
Il primo riguarda i lavori anche andranno avanti senza problemi, almeno per il momento. Poi sarebbe da comprendere se qualcuno, per esempio dalla Procura o dal ministero dell’Ambiente, abbia pensato di condurre una perizia autonoma per comprendere il reale stato delle piante e dare, quindi, una risposta serena ai cittadini di Avezzano.
L’altro elemento riguarda proprio il progetto. La disquisizione sui termini “arbusti” e “alberi”, lungi dall’essere una mera “battaglia” da Accademici della Crusca, rileva una sua essenzialità. Arbusto non indica certamente un albero di oltre due metri di circonferenza e oltre cinque di altezza, senza parlare dell’età secolare, ma elementi molto più piccoli e sicuramente rimpiazzabili senza dolore alcuno. Albero è una indicazione precisa, anzi in questi casi si parla di “alberature”. Nel progetto si parla di eliminazione di arbusti mentre le motoseghe hanno azzerato l’alberatura di Piazza del Mercato.
Infine vogliamo ricordare l’istanza, fatta dal Conalpa Abruzzo di Alberto Colazilli (foto) a Ministero e Soprintendenza, per riconoscere a quegli alberi il carattere di monumentalità. Istanza avanzata una settimana prima dell’inizio lavori, ma che è stata pressoché ignorata essendo stato regolarmente dato il via al taglio. Una istanza che non avrà più praticamente motivo di esistere visto che non potrà essere analizzato alcunché. Se invece saranno analizzati i resti, e si concludesse che quelle piante potevano essere considerate monumentali, potremmo inserire al centro di Piazza Microonde, un basamento in pietra con in mezzo un pezzo di quei fusti e ricordo di Piazza del Mercato e dei suoi alberi. Sempre di monumento si tratterebbe…
Tutto regolare? Tutto a norma? Tutto secondo quanto stabilito e previsto da leggi e regolamenti, permessi e autorizzazioni? Speriamo che un’indagine approfondita e a 360 gradi, che comprenda anche perizie sugli alberi tagliati, dia risposta a questi quesiti anche se ormai, oltre il blaterare tardivo e in taluni casi senza non molto costrutto tecnico e ambientale da parte di alcuni qua e là, il pezzo di storia cittadini rappresentato da quegli alberi è andato miseramente in pezzi. Anzi, in ceppi.