L’AQUILA – “Ho lo stesso numero di telefono dal 1997, lo hanno tutti, se mi chiedono un chiarimento sull’attività amministrativa, sono assolutamente disponibile, naturalmente ognuno dovrà intestarsi la propria parte di responsabilità”.
Risponde così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, all’ultimatum lanciato dal vice segretario d’Abruzzo e deputato della Lega, Luigi D’Eramo, che senza mezzi termini ha minacciato di aprire la crisi all’interno della maggioranza di centrodestra al Comune dell’Aquila.
“Non è che la Lega sia fuori dalla Giunta, è ottimamente rappresentata da persone tra l’altro validissime con cui c’è piena collaborazione. Il gruppo consiliare della Lega si è sempre comportato in maniera inappuntabile in Consiglio – ha aggiunto il sindaco – Insomma, se serve un chiarimento sull’attività amministrativa quello tutte le settimane gli assessori incontrano i capigruppo di maggioranza per mettere a fuoco le emergenze della città. Poi, se vogliamo dire che non sono stati ancora risolti tutti i problemi mi viene da rispondere che vorrei vedere: se l’avessimo fatto in due anni di amministrazione ora staremmo ragionando di elezioni per fare l’imperatore del mondo”.
D’Eramo aveva parlato di un’amministrazione “completamente ingessata”, avvisando, forte e chiaro, che “se non cambiano le condizioni, la Lega potrebbe far venire meno il suo appoggio all’amministrazione Biondi”.
Biondi, però, si è mostrato sereno: “Mi vedete preoccupato? Assonnato sì, preoccupato assolutamente no”, piuttosto, ha spiegato il primo cittadino riferendosi a D’Eramo, pur non citandolo, “concentriamoci sulla prossima Legge di Bilancio, scadrà di nuovo il termine di proroga per la restituzione delle tasse, c’è da iniziare a programmare l’eventualità di spalmare la spesa del miliardo residuo per consentirci di organizzare al meglio il post 2020, vanno programmate le nuove risorse per il 4 per cento, perché abbiamo ancora bisogno di fondi per lo sviluppo socio-economico”.
Sul comunicato arrivato alle redazione, Biondi ha precisato: “Non sapevo nulla, non c’erano state avvisaglie tant’è vero che è arrivato durante una riunione di Giunta, in cui erano presenti anche i rappresentanti della Lega nti della Lega. Non so da cosa derivi, tra l’altro, D’Eramo ha fatto parte della stessa Giunta fino a poco fa. Se sottintende altre cose non mi interessa, io penso alle cose da fare per la città dell’Aquila, alla Perdonanza, agli eventi, al percorso di trasformazione in meglio che sta facendo la città, a prescindere da quello che dice l’opposizione e, a volte, qualche esponente della maggioranza”.
L’avvertimento del deputato è arrivato quando resta ancora forte il rischio di sospensione per tre mesi dal potere di conferimento di incarichi del sindaco Pierluigi Biondi, di Fratelli d’Italia, a seguito della decisione dell’Autorità anticorruzione che ha sancito l’inconferibilità dell’incarico di amministratore unico di Asm a Paolo Federico, sindaco di Navelli, nominato proprio dal sindaco dell’Aquila nel dicembre scorso.
Da quanto appreso da fonti interne allo stesso Comune dell’Aquila, la Lega avrebbe storto il naso per le nomine in Regione e in particolare per quella del direttore generale della Asl di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Roberto Testa, con esperienza nella direzione sanitaria dell’azienda Usl di Frosinone.
Una nomina considerata “una forzatura di Fdi”: i meloniani avrebbero scelto il nome senza tenere in considerazione il partito di Matteo Salvini, decisivo nella vittoria alle scorse regionali.
Biondi, da sempre vicinissimo al presidente della Regione, Marco Marsilio, considerato da molti il governatore ombra, questa mattina, stando ai rumors, avrebbe incontrato proprio il governatore, che è stato visto uscire da palazzo Fibbioni poco prima delle 12, accompagnato dal coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi.
Ma a questo il primo cittadino ha risposto con ironia: “Non ho tempo, a momenti, neanche per dedicarmi a fare il padre, figuriamoci se mi dedico a fare il presidente ombra; è normale che con Marco Marsilio ci sia un confronto costante ma su questioni che riguardano la città dell’Aquila, non soltanto la sanità ma le infrastrutture, il rischio dell’aumento dei pedaggi autostradali, l’edilizia residenziale pubblica, i fondi per la ricostruzione. È normale che da sindaco della città capoluogo di Regione mi confronti con il presidente della Giunta regionale: lo facevo con Luciano D’Alfonso, figuriamoci se non lo faccio con Marco Marsilio – ha aggiunto – Poi a me non interessano i nomi, ma interessa cosa andranno a fare quelle persone, certo è che la sanità è un’emergenza per questa città e se fate uno screening dei rappresentanti territoriali aquilani a qualsiasi livello, vedrete che probabilmente colui che più spesso ha parlato di sanità è il sottoscritto, perché ritengo che sia un tema centrale per la sopravvivenza dell’Aquila e delle aree interne, e credo possa rappresentare anche un importante occasione di sviluppo; ho riferito i dati sulla mobilità attiva: non è un caso che la maggior parte delle persone vengono dal Lazio a curarsi in Abruzzo, e che la maggior parte degli abruzzesi che vanno fuori vanno verso le Marche. È evidente che c’è una particolare attrattività delle aree interne, dico cose che credo siano scontate, nell’interesse della classe politica, di centrodestra e centrosinistra”, ha concluso Biondi.
Considerato l’avvertimento di D’Eramo e i mal di pancia in seno al gruppo leghista aquilano, potrebbero esserci dei clamorosi colpi di scena al Comune dell’Aquila.
La Lega, infatti, sarebbe pronta, da quanto appreso, a sfiduciare Biondi già nelle prossime settimane.
(AW)