CELANO – “Ben fa il Consorzio di bonifica – dichiara il Sindaco di Celano Settimio Santilli – a chiedere lo stato di calamità alla Regione per quanto accaduto domenica 28 luglio, il cui accoglimento però sarà tutto da verificare insieme al ristoro dei danni per gli agricoltori semmai avverrà e quando. E’ una azione da condividere, ma che lascia il tempo che trova, se l’episodio può ripetersi ogni qualvolta ci sia una bomba d’acqua”.
“Mi preme invece capire, perché nonostante l’allerta meteo emanata dalla protezione civile nei giorni precedenti, lo stesso Consorzio non abbia posto in essere adeguate misure, atte a regolare il livello delle acque dei canali, tali da contenere la prevedibile piena che invece ha invaso i terreni, in una zona depressa rispetto al livello medio della piana e storicamente soggetta a inondazioni dovute all’innalzamento delle acque dei canali di scolo.
Solo il giorno dopo infatti, grazie ai numerosi solleciti degli agricoltori, sono stati fatti i dovuti controlli delle quote di Rio Foce, canale principale (acque alte) e del rispettivo fosso di compensazione (acque basse), con i giusti strumenti di misurazione che sono serviti per ristabilire il livello adeguato dei canali di scolo.
La criticità poteva e doveva essere evitata a mio modesto parere, se un intervento ordinario del Consorzio fosse stato messo in opera. Questa è l’azione reale che più premeva e preme agli agricoltori per le loro coltivazioni, perché pagano le quote al Consorzio anche e soprattutto per questo.”
“Appare sconcertante, dichiara l’avvocato Franca Innocenzi, portavoce di alcuni agricoltori celanesi, che questo territorio che produce da solo il 25% del PIL regionale, non riceva la giusta attenzione, L’impianto idrico del Fucino va adeguato alle conclamate esigenze imprenditoriali e climatiche dei nostri tempi”.
“Il Consorzio – continua il Sindaco Santilli – deve fare necessariamente quanto gli compete da Statuto negli interessi esclusivi degli agricoltori, svolgendo le sue funzioni secondo una programmazione annuale puntuale ed attenta, che preveda controlli e monitoraggi continui e manutenzioni temporali adeguate. Formalizzerò una richiesta sia al Consorzio che alla stessa Regione, finalizzata a porre in essere come più opportuno rimedio indifferibile ed urgente al fine di evitare il ripetersi di episodi del genere, la ribattuta delle quote dei canali principali e dei fossi di scolo, gli ampliamenti delle loro sezioni e la realizzazione di vasche di espansione munite di pompe idrovore per togliere acqua dai terreni in caso di emergenza”.