L’AQUILA – Le carenze, strutturali, strumentali e di organico, presenti in tutte le Asl abruzzesi sono state oggetto, oggi, di una audizione presso la V Commissione dei segretari della Cgil provinciale di L’Aquila e delle categorie Funzione Pubblica e Medici. Un quadro desolante dove la fa da padrone la sensazione dell’abbandono e della assoluta inadeguatezza delle strutture pubbliche.
Questa la nota diffusa da Cgil Provinciale, Fp-Cgil e Fp-Cgil Medici: «Le scriventi OO.SS. hanno ritenuto necessario richiedere un incontro alla V Commissione Consiliare “Salute, Sicurezza Sociale, Cultura, Formazione e Lavoro” della Regione Abruzzo, che si è tenuto in data odierna, al fine di coinvolgere i Consiglieri Regionali sulle problematiche relative alla Sanità Provinciale con un quadro generale anche sulla situazione Regionale.
Innanzitutto è stata posta l’attenzione sulla cronica carenza di personale attraverso l’analisi dei dati relativi ai conti annuali 2017/2018 delle quattro ASL Provinciali che hanno evidenziato quanto di seguito in dettaglio riportano:
- per la ASL n. 1 Avezzano Sulmona L’Aquila si riscontra una carenza di personale pari a 830 lavoratori, che in percentuale rappresenta il 20,48% della dotazione organica;
- per la ASL Lanciano-Chieti- Vasto si riscontra una carenza di personale pari a 776 lavoratori, che in percentuale rappresenta il 14,58% della dotazione organica;
- per la ASL di Teramo si riscontra una carenza di personale pari a 430 lavoratori, che in percentuale rappresenta il 12,12% della dotazione organica;
- per quella di Pescara si riscontra una carenza di personale pari a 352 lavoratori, che in percentuale rappresenta il 10,23% della dotazione organica;
Pertanto, il dato certificato evidenzia una carenza complessiva di personale della Sanità Pubblica Regionale di 2378 unità lavorative di ruolo che rappresenta il 14,59% delle dotazioni organiche le quali non sono comunque sufficienti per la garanzia dei servizi nel rispetto della vigente normativa in tema di riposi obbligatori. Carenza parzialmente superata con la contrattualizzazione di lavoratori precari, infatti risultano in servizio 407 unità lavorative con lavoro in somministrazione e 586 lavoratori a contratto a tempo determinato.
Tale drammatica situazione delle quattro ASL provinciali comporta, a livello Regionale, sospensioni e accorpamenti di reparti; mancato rispetto dell’art. 14 della Legge 161/2014 (rispetto dei riposi obbligatori per il personale turnista), mancato rispetto delle mansioni relative alla categoria professionale di appartenenza, peggioramento degli standard quali/quantitativi delle prestazioni erogate con conseguenti prolungamenti delle liste di attesa per gli utenti.
A titolo meramente esemplificativo le scriventi fanno rilevare che per quanto riguarda la sanità della Provincia dell’Aquila, durante il periodo estivo, si sono riscontrate chiusure/accorpamenti di reparti e servizi o comunque riduzioni di attività, infatti, per il P.O San Salvatore dell’Aquila era stata già denunciata nei mesi scorsi l’interruzione dello screening gratuito mammografico, a ciò si aggiunge la riduzione dell’attività chirurgica, poiché si alterna l’attività della Chirurgia a Direzione Ospedaliera a quella a Direzione Universitaria in un periodo in cui aumenta l’afflusso degli utenti legato al turismo, a tutto ciò si aggiunga la riduzione dei Posti Letto che non garantisce l’adeguata risposta alle necessità dell’utenza.
Per quanto riguarda il nosocomio di Sulmona si evidenzia la carenza di Personale Medico in Pronto Soccorso in cui sono attualmente in servizio solo 5 Medici su 12 previsti, di cui uno è costretto ad effettuare turni anche presso il P.O. di Castel di Sangro, inoltre è ormai interrotto il servizio, presso la Neurologia, per l’accertamento delle morti celebrali a causa del mancato rinnovo di un contratto a tempo determinato all’unico Tecnico di Neurologia precedentemente in servizio con conseguente impossibilità all’espletamento delle attività relative alla donazione degli organi. Inoltre Servizi come l’Oncologia e la Neurologia sono garantiti esclusivamente dalla presenza di un Dirigente Medico (nel caso dell’Oncologia il Medico è a tempo determinato) il che causerà la “chiusura per ferie” dei servizi sanitari pubblici.
Nel presidio di Avezzano si continua ad evidenziare una criticità sull’OBI e sul 118 a causa della carenza di personale il che comporta condizioni di lavoro inadeguate e massacranti con conseguente proliferarsi di infortuni sul lavoro e malattie professionali.
A Castel di Sangro, territorio a forte vocazione turistica, proprio in questi giorni è stato comunicato che a causa della carenza di personale medico, la Radiologia assicurerà il servizio nel solo turno 8:00/14:00.
Dai dati relativi ai conti annuali delle 4 ASL si riscontra un ulteriore dato che vede la possibilità di accesso a pensionamento con “quota 100” nel triennio 2019/2021 per circa 1200 lavoratori in tutte le figure professionali che, in mancanza di un piano straordinario di assunzioni, porterebbe al collasso totale il Sistema Sanitario Pubblico Regionale.
Va inoltre considerato che quasi il 44% dei lavoratori ha un’età compresa tra i 55 ed i 67 anni e che quasi il 19% degli stessi ha un’età compresa tra i 60 ed i 64 anni di età.
Oltre alla carenza di personale ed alle conseguenze che ciò comporta sull’erogazione dei Servizi Sanitari, le scriventi hanno posto all’attenzione della V Commissione Regionale le problematiche relative alla Rete Ospedaliera Provinciale che deve prevedere l’Istituzione del DEA di II livello L’Aquila Teramo, il mantenimento del Punto Nascita di Sulmona con la riqualificazione dello stesso Presidio Ospedaliero in Ospedale di I Livello.
Contestualmente va strutturata una Rete Territoriale di assistenza adeguata ai bisogni dei cittadini con la realizzazione delle “Case della Salute” che permetterebbero una reale e concreta integrazione tra Ospedale e Territorio.
Tutto ciò premesso le scriventi hanno messo in evidenza la necessità, da parte della Regione Abruzzo, della nomina immediata del Direttore Generale della ASL; in quanto devono essere restituiti alla stessa ASL i pieni poteri e l’autonomia decisionale e programmatoria che le compete, ciò significa portare avanti tutte le azioni necessarie per il governo della Azienda Sanitaria n. 1 che ricordiamo essere la più estesa territorialmente in tutta la Regione e con un elevatissimo grado di complessità gestionale.
Garantire da una parte le dovute risposte all’utenza in termini di erogazione di servizi essenziali, e dall’altra fornire ai lavoratori condizioni di lavoro adeguate per l’erogazione dei delicati servizi sanitari è un dovere di chi governa la Regione.
La priorità per la CGIL è rimettere al centro il lavoro ed i servizi che rendano attrattivo e funzionale l’intero Sistema Sanitario provinciale Pubblico e ciò può avvenire solo mediante una progettualità seria e duratura che tenga conto dello stato emergenziale in cui versa la Sanità Regionale.
Riteniamo che la Regione Abruzzo debba assumere con urgenza decisioni finalizzate alla risoluzione delle suesposte problematiche considerando che la ASL n° 1 rappresenta l’azienda più grande del territorio e pertanto la più complessa e difficile da governare, soprattutto in un territorio che continua a vivere una grave condizione di diminuzione di servizi pubblici e di conseguenza un costante ed inesorabile spopolamento, ribadendo la necessità di investimenti straordinari in termini di personale e servizi in aree svantaggiate della Regione. Il Segretario CGIL L’Aquila, Francesco Marrelli – Il Segretario FP CGIL L’Aquila, Anthony Pasqualone – Per la FP CGIL Medici, Anna Rita Gabriele».