ROMA – Il Professor Bellavista ci ha lasciati, oggi, ad un mese dal suo novantunesimo compleanno. Presso il Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs di Roma, a causa delle conseguenze di una grave malattia, infatti, intorno alle 18, è morto Luciano De Crescenzo, ingegnere, filosofo, attore, scrittore, napoletano.
De Crescenzo appare sugli schermi televisivi con la Banda di Renzo Arbore, insieme a personaggi che diventeranno famosissimi e amatissimo come Riccardo Pazzaglia, Roberto Benigni, Andy Luotto, Massimo “Max” Catalano, Marisa Laurito e tantissimi altri. La Banda Arbore, insomma, che appare in “Quelli della Notte”, ma poi anche al cinema.
Ma De Crescenzo si smarcherà subito dallo stereotipo e camminerà di suo. Come scrittore, filosofo, ma anche e soprattutto come interprete della sua amata Napoli, la sua vera sposa e fidanzata eterna.
Per tutti, però, lui rimarrà Il Professor Bellavista, protagonista del romanzo poi divenuto film di grande successo, nel quale De Crescenzo racconta Napoli, i napoletani ma un po’ tutti noi. Quell’Italia fatta di fantasia e lasciar correre, tolleranza e impazienza, furbizia e generosità, cinismo e amore, libertà e sottomissione che ora sembra quasi impossibile sia mai esistita.
Due passaggi vogliamo ricordare di quel memorabile film. Uno ve la raccontiamo e l’altro ve lo facciamo raccontare da lui in video. Bellavista era nel negozio del marito della figlia dove si trovava anche un esponente della camorra a chiedere il pizzo. Bellavista lo interrompe e, dopo aver descritto quale è il tipo di vita cui è costretto in camorrista o un mafioso, gli chiede: «Ma non è che niente niente fate pure una bella vita di m…?».
L’altra invece è più poetica ma ugualmente esplicativa del modo di pensare di Bellavista-De Crescenzo e della sua napoletanità ed è la lezione sulla differenza fra gli uomini d’amore e gli uomini di libertà.
Ce verimm’ professò!