L’AQUILA – Vecchie conoscenze della politica, trombati ripescati e qualche sospetto trasversalismo: primo treno di nomine in enti e partecipate della Giunta Marsilio, è già polemica.
E non solo da parte delle opposizioni del M5S e del centrosinistra. Anche in maggioranza e soprattutto nella Lega, azionista di maggioranza nella coalizione di centrodestra, c’è chi non ritiene un buon inizio le scelte, le prime di una lunga serie per attuare lo spoil system, partito con un grave ritardo.
Perché? In generale non si riesce a cogliere l’atteso cambiamento annunciato dal centrodestra al momento della schiacciante vittoria elettorale del 10 febbraio scorso.
Il centrosinistra, e più in generale l’opposizione, anche con il contributo del movimento Cinque stelle, è già pronto a dare battaglia.
Si va dai vecchi “volponi”, come Donato Di Matteo, Gianfranco Giuliante e Antonio Prospero, ai “nuovi”, magari risarciti dopo l’insuccesso elettorale.
È bufera sul nuovo Cda dell’Aca, società pubblica che gestisce il ciclo idrico nel Pescarese e in alcuni importanti comuni del Chietino e del Teramano. Alla presidenza è andata Giovanna Brandelli, scelta dall’assemblea di 30 sindaci (40 quote afferenti al centrodestra). È un ingegnere chimico, prima donna ai vertici di Aca, di cui è stata consigliera.
A suscitare le polemiche maggiori, però, è stata la nomina nel Cda di Donato Di Matteo, che di Aca è stato anche vice presidente e presidente (dal 1994 al 2005, periodo in cui è esploso lo scandalo dei pozzi inquinati a valle di Bussi, che servivano un’area di 700 mila abitanti. Un’indagine, da cui poi è stato prosciolto, che gli costò comunque la candidatura nelle liste del Pd alle regionali 2005, vinte dall’ex ministro, il socialista abruzzese Ottaviano Del Turco.
Di Matteo, nella scorsa legislatura, è stato assessore con l’ex governatore, Luciano D’Alfonso, ora senatore del Pd, ma anche uno dei suoi più acerrimi contestatori durante tutto il corso del mandato, in accordo politico con Andrea Gerosolimo (oggi in consiglio siede sua moglie, Marianna Scoccia, nelle file del centrodestra) e Mario Olivieri.
La sua nomina in Aca è certamente da ascrivere alla quota Legnini, ma non sono un mistero i buoni rapporti con il centrodestra, con Lorenzo Sospiri in particolare (memorabile un intervento di “lode” in Consiglio nella scorsa legislatura), ma anche con lo stesso Gerosolimo.
Il Movimento Cinque Stelle, per bocca di Domenico Pettinari, ha contestato duramente la sua nomina: “Ormai è chiaro a tutti che centrodestra e centrosinistra siano due facce della stessa medaglia. Lo stiamo vedendo nell’amministrazione di Regione Abruzzo e ne abbiamo conferma anche nelle nomine dell’azienda acquedottistica. Un riconoscimento che si fonda su basi che ci sfuggono. Ricordo a tutti che Di Matteo è già stato presidente di Aca, ottenendo risultati a mio parere assolutamente insufficienti. Io l’ho contestato con forza nel corso del suo mandato, evidenziando senza tregua ogni singolo problema. Adesso viene addirittura premiato con la nomina all’interno del cda. Arrivati a questo punto, capire quali siano le differenze tra le due forze politiche, sia nell’area pescarese che in Regione Abruzzo, risulta praticamente impossibile”.
Per quanto riguarda Tua, la società che si occupa del trasporto pubblico regionale, nella scorsa assemblea dei soci è stato confermato alla presidenza Gianfranco Giuliante, 66 anni aquilano, coordinatore della Lega di Pescara.
Il suo nome era stato già designato dopo le dimissioni di Tullio Tonelli, colpito dalla “mannaia” dell’Anticorruzione dopo il parere di inconferibilità emesso dall’Anac, l’Authority di settore. Giuliante ha una vastissima esperienza politica alle spalle: dopo essere stato a lungo leader aquilano di An, è stato assessore regionale con la giunta Chiodi, per settimane è sembrato destinato ad entrare in quella di Marsilio, come esterno.
È stato in qualche modo “ricompensato” con la presidenza di Tua. La società ha rinnovato anche il suo Cda: sono entrati Guido Cerolini Forlini, 59 anni, cardiologo (390 voti alle scorse amministrative pescaresi con Forza Italia, di cui è stato anche coordinatore cittadino su indicazione del senatore e coordinatore regionale azzurro, Nazario Pagano); Antonio Prospero, 74 anni (a lungo assessore e sindaco a Vasto, ma anche in Regione, nonché presidente del Consorzio di Bonifica e dell’ex Cotir), la cui nomina ha fatto insorgere il Pd Frentano; Annalisa Bucci, 48 anni, avvocato di Chieti, già in corsa con la Lega alle scorse regionali (2.580 voti, attualmente prima dei non eletti); Barbara Petrella, 48 anni, aquilana, sorella di Monica, attuale assessore comunale all’Aquila, in quota movimento civico che ha appoggiato la candidatura del primo cittadino Pierluigi Biondi.
Nel collegio sindacale è stata nominata, insieme a Giuseppe Farchione di Città Sant’Angelo, nel ruolo di presidente, in quota Fi, anche la commercialista aquilana Annalisa Di Stefano, ex assessore comunale al Bilancio defenestrata dal sindaco Biondi per aver partecipato a una conferenza stampa con il deputato azzurro Antonio Martino, nonostante il no del gruppo aquilano in rottura con il partito, guidato dall’attuale assessore regionale al Bilancio, Guido Liris. La Di Stefano aveva tentato anche la via della candidatura alle regionali, ottenendo 1.097 voti.
Sulle nomine in Tua ha tuonato l’ex assessore regionale Silvio Paolucci, oggi capogruppo del Pd: “Indebolito e poi demolito un ottimo Consiglio di Amministrazione, caratterizzato da notevoli competenze professionali, economiche e dell’Università, che hanno accompagnato la nascita dell’azienda unica conducendola in una situazione di equilibrio economico-finanziario, per il solo fine di far spazio ai soliti trucchetti politici funzionali ad accontentare individualità senza preoccuparsi, invece, dell’azienda che garantisce il servizio di trasporto pubblico nella nostra regione. Chissà cosa accadrà in questa azienda risanata dopo i disastri di Arpa”.
L’altro caso è esploso in Arap (l’azienda che si occupa di Attività produttive), con la denuncia del presidente, Giampiero Leombroni, dalfonsiano di ferro, esautorato dal centrodestra per lo spoil System: “Il bilancio è falso” ha scritto in una lettera a Marsilio e Sospiri. Attirandosi la replica stizzita dell’assessore Mauro Febbo: “Sono isterie da distacco”. Alla fine il bilancio è stato approvato anche con il suo voto favorevole (comportamento bizzarro), ma ora attende una nuova governance.
Non mancano le tensioni anche all’interno della macchina regionale. Quasi clamoroso l’attacco sferrato da Pettinari nell’ultimo consiglio: “State lavorando – ha detto a Marsilio – confermando la macchina amministrativa e tecnica di D’Alfonso. Dovete dare un segnale di cambiamento”.
Un’indicazione chiara di come, finora, sia pescato molto dal centrosinistra. Il caso, emblematico, è quello di Emanuela Grimaldi, voluta fortemente da D’Alfonso in Regione e ora divenuta capo Dipartimento del settore Presidenza e rapporti con l’Europa. Anche le voci sul prossimo dg seguono questa linea: da Barbara Morgante, ex ad Trenitalia, a Fabrizio Bernardini, i profili sono tutti molti cari all’ex governatore.
(AbruzzoWeb)