AVEZZANO – Domina l’incertezza sia da un punto di vista industriale che societario sullo stabilimento ex Texas, ex Micron, ex LFoundry, ex LFoundry-Smic ora divenuto Jiangsu-Wuxi.
A sostenerlo è la Fiom-Cgil provinciale di L’Aquila, che, in una nota che pubblichiamo integralmente, segnalano come il rinvio del passaggio a Jiangsu che a sua volta cede a Wuxi, il passaggio di software gestionale e la stessa attesa di un incontro al mise per affrontare complessivamente al questione ex LFoundry di Avezzano, non fanno altro che aumentare l’incertezza e la preoccupazione per quella che resta una delle realtà produttive ed occupazionali più importanti della regione.
Questa la nota della Fiom-Cgil provinciali dell’Aquila: «Questa mattina, presso la sede di Confindustria a L’Aquila, la RSU LFoundry e le segreterie provinciali di categoria hanno incontrato la direzione aziendale. A valle della comunicazione sul rinvio del closing con la Jiangsu, che cede il passo alla Wuxi, infatti, il sindacato ha chiesto chiarimenti sulle operazioni in corso e sui futuri sviluppi.
La nuova azienda è una grossa startup che vuole configurarsi come IDM e dedicarsi alla produzione di dispositivi Analogici, RF e Power (more-than-Moore). È possibile che, viste le dinamiche in corso, ci saranno ulteriori cambiamenti nell’assetto societario anche nell’immediato futuro. Lo stabilimento di Avezzano, essendo un pezzo della compagnia, potrebbe produrre sia i sensori d’immagine sia i nuovi dispositivi.
Dal punto di vista industriale non sono state date certezze su cosa, quanto e quando pertanto permane un unico dato di fatto cioè che continueremo a lavorare per ON Semiconductor ancora per un anno (questa è la durata dell’ultimo contratto di fornitura stipulato tra le parti e che dovrà essere rinnovato dalla nuova proprietà). Per il resto si tratta di produzioni e scenari potenziali. Anche sugli investimenti è confermato che non ci saranno a meno che le future strategie, al momento solo ipotizzabili ed auspicabili, non prevedano una espansione della capacità produttiva (investimenti minimi, di qualche milione di Euro) o tecnologica (investimenti più consistenti).
Per quanto riguarda il Mise la parte sindacale è ancora in attesa della convocazione più volte sollecitata e l’azienda ha avuto solo contatti informali non essendo stata convocata ufficialmente. L’assenza di confronto con le Istituzioni è, a nostro avviso, grave: manca un tavolo di monitoraggio e di garanzia, non dimentichiamo che ad oggi, pur ribadendo l’attuale dirigenza il mantenimento dei livelli occupazionali e il ripristino di livelli produttivi ottimali da parte della nuova proprietà, di formale non abbiamo nulla. – Comitato degli iscritti alla Fiom-Cgil e Fiom provinciale L’Aquila».
Non resta che ringraziare l’aver avviato almeno i contratti di solidarietà che stanno assicurando un minimo di gestione dell’occupazione attuale e, a questo punto, sarebbe il caso che l’esperienza e la conoscenza storica di questo stabilimento dessero il loro impulso per uscire da questa impasse e ridare serenità ai lavoratori ma anche a tuta la Marsica il cui benessere, in gran parte, dipende anche dalle sorti di questo stabilimento.