AVEZZANO – Leggere il finale dell’ultimo libro di Alberto Asor Rosa è alquanto inquietante perché, in qualche modo, sembrano riecheggiare quelle del tragico finale dell’ultimo volume della Storia d’Italia di Indro Montanelli, ovvero “L’Italia dell’Ulivo”, nel quale il giornalista confessa la sua disperazione “che l’Italia possa diventare qualcosa di più vicino all’idea di patria che dovrebbe essere.
Inquietante, perché i due Autori provengono da parti opposte della cultura italiana e perché è alquanto impensabile, visto l’attuale panorama, che ci possa essere questa convergenza dei due mondi che non suoni di “politico inciucio” (ci si passi il termine che è quantomeno suggestivo!).
La leggendaria figura di Niccolò Machiavelli viene umanizzata da Asor Rosa nella reale dimensioni di pensiero e nelle vocazioni del personaggio stesso.
Però, la singolarità vera risiede nell’aver individuato in quel periodo che va dal 1492 al 1530, l’inizio della “grande catastrofe” che avrebbe segnato la vera decadenza dell’Italia che dura fino ai nostri giorni.
Nell’Italia dell’Ulivo, Montanelli compie l’ultimo passo della sua narrazione della Storia d’Italia ed evita quella che secondo lui sarebbe stata solo “cronaca giudiziaria”. Ma il messaggio è chiaro: non c’è più speranza nell’Autore che il Paese possa riacquistare quel credito e quella credibilità che possano alimentare speranze ed avviare discorsi virtuosi di risanamento.
C’è da credere ad entrambi, infatti, se guardiamo alla struttura del paese (che finisce in minuscolo per necessità) scopriamo che, a fronte di roboanti dichiarazioni sulla sua modernizzazione e con la sua de-burocratizzazione, quella che salta subito agli occhi è una “grande corruzione” che soffoca ogni buon intento ed è dunque decadimento finale, se non decadenza, e quel che resta è solo una pallida luce dell’alba del giorno mai sorto…
Conclusioni amare, anche perché vengono da una singolare convergenza che travalica gli spazi di opposti schieramenti per aprire i cuori ad una domanda: ma ci teniamo davvero a finire così?