AVEZZANO – Dopo aver assorbito con eleganza la propria defenestrazione, il Comandante ha lasciato il suo posto al Commissario prefettizio, dottor Mauro Passerotti, che ha dato subito un forte segnale di democrazia, tornando ad ascoltare la voce dei cittadini in merito al taglio degli alberi sulla ex Piazza del Mercato.
In eredità ai suoi concittadini, fra le tante opere, il Comandante e la sua Amministrazione hanno lasciato la pista ciclabile.
Una pista ciclabile assolutamente inutilizzata e che noi da tempo, fin dalla posa in opera dei primi muretti che qualcuno ha voluto definire cordoli, abbiamo a chiare note contestato. Non l’opera, ovviamente, ma la funzionalità della stessa.
Dicevamo dei cordoli, alti circa 20 cm. con una superficie ricoperta di mattoncini che, in alcuni casi, possono essere estratti dal cordolo stesso per farne un uso improprio e che nel primo mese hanno fatto strage di braccetti alle autovetture dei poveri malcapitati cittadini.
Nel caso in cui il ciclista, qualora qualcuno decidesse di percorrere un tratto di pista ciclabile, dovesse inavvertitamente cadere perdendo l’equilibrio, potrebbe riportare gravi danni a seguito del muretto, ops… del cordolo, posto lateralmente alla pista stessa.
Allora ci chiediamo come si possa parlare di Amsterdam o delle maggiori capitali europee se poi non si riesce a fare una pista ciclabile impostata come Pescara, Rimini o altre città nelle quali il nostro bellissimo cordolo è sostituito semplicemente da strisce di colore rosso.
Un percorso fatto di “salti della quaglia”, ops… ancora, salti di incroci, dove nell’eventuale attraversamento delle bici, il ciclista rischierebbe senza problema alcuno di vedersi investito dalle auto in transito.
Arriviamo al problema parcheggi.
A seguito della posa in opera della pista ciclabile più inutilizzata di sempre, i residenti ed i cittadini di Avezzano, hanno visto la sparizione di centinaia di posti auto. Questo ha fatto si che le attività avessero un riscontro negativo, giustificato dai fatturati, a partire dal giorno dopo della posa in opera della pista ciclabile. Portando le problematiche all’attenzione di chi in passato ha amministrato questa città, ci è stato gentilmente risposto che il problema del fatturato, a volte dimezzato, dal momento della posa in opera della pista ciclabile, era dovuto alla crisi economica mondiale. Strana coincidenza tra la crisi economica mondiale e la pista ciclabile di Avezzano. Stai a vedere che adesso le responsabilità di chi ha imposto una pista ciclabile ai cittadini di Avezzano cadranno sul Presidente del Parlamento Europeo Juncker.
Al di là della fin troppo facile ironia c’è chi ha pagato un prezzo altissimo per questa imposizione e cioè la chiusura della propria attività. È facile comunicare le proprie idee attraverso i social ed imporre i propri sport preferiti ad una città intera. Il tutto, però, senza capire le difficoltà oggettive alle quali andrebbe incontro chi subisce tali imposizioni. È facile, dall’alto dei ruoli che il popolo ha assegnato loro, indirizzare ogni cosa a proprio piacimento senza condivisione alcuna ma, la democrazia è bella anche per questo, come ti porta in Paradiso così può portarti all’inferno.
In tutto ciò qualche nota positiva siamo riusciti a trovarla. Pensate se invece del ciclismo, alla passata Amministrazione fosse piaciuta la pesca, ci saremmo ritrovati dei piccoli laghi in ogni dove così da poter imporre, a tutti i cittadini, l’acquisto di un pedalò. Un consiglio per il futuro ci sentiamo di darlo a chi ha voluto a tutti i costi imporre le proprie scelte: In politica, così come nella vita, si sale a centimetri e si scende a chilometri.