AVEZZANO – C’è un mistero che aleggia sulla politica cittadina e riguarda Fratelli d’Italia. Un enigma che si riflette direttamente sulle sorti della DeAngelisAmministrazione.
Ma iniziamo dai fatti e dalla prima importante considerazione: quanti sono i Fratelli d’Italia ad Avezzano, nella Marsica e in provincia dell’Aquila.
Tutto ha inizio un paio di giorni fa con una nota, a firma dei coordinatori regionale e marsicano del partito della Meloni, Etel Sigismondi e Benedetta Fasciani, con la quale si smentiva ogni frizione col Comandante, come invece sostenuto da altri, in primis Leonardo Rosa e, come noto, dal coordinatore di Avezzano Bruni.
Addirittura si portava ad assicurare il voto contro la sfiducia ad Iride Cosimati dal Presidente del Consiglio comunale (la Cosimati è di Fratelli d’Italia ed ha anche nominato l’assessore Francesca Novella, suo legale difensore nel procedimento davanti alla Corte dei Conti per il Comune nuovo mai finito, in giunta ndr) e a favore del bilancio consuntivo 2018 la cui seconda bocciatura comporterebbe la fine della DeAngelisAmministrazione.
Una riflessione è d’obbligo. Il partito di Giorgia Meloni, e la stessa Meloni, sono noti, ed è una scelta che sta pagando, per avanzare richieste di programma e di strategia politica nel fare alleanze, e non di carattere personalistico e di poltrone. Una politica che, come noto, ha portato in Abruzzo Marsilio a vincere le elezioni regionali e a livello locale, sia alla Regionali che alle recenti Europee, a guadagnare vistosamente consensi.
E allora ci chiediamo, ma il rimbrotto e l’aut-aut della Fasciani con Sigismondi a chi erano diretti? Forse al solo consigliere Rosa, che ha lasciato l’Udc prima e poi in Fratelli d’Italia ha contestato, in piena autonomia, il metodo delle scelte personali e delle poltrone a scapito di programmi e scelte strategiche, così come invece fatte dall’attuale primo cittadino di Avezzano?
Questo, infatti, sarebbe in netta contraddizione con la linea complessiva di Fratelli d’Italia che predica buon governo e visione del futuro.
D’altronde che la Presidente Cosimati e suo genero Maurizio Gentile non votino contro se stessi è facilmente prevedibile, così come che, di fronte ad una compatta risposta di ciò che resta della De AngelisMaggioranza a salvezza della Cosimati stessa, il compenso sarebbe il voto al Bilancio 2019 e conseguente temporanea salvezza anche del DeAngeliSindaco.
E di fronte a tutto ciò, la voce dei cittadini, il buon governo, i programmi e le strategie, tanto sostenute dalla Meloni dove sarebbero finiti?
Depositati solo nelle scelte del consigliere Rosa, cioè quello rimbrottato e che si vuole piegare ad una logica di convenienza partitica da parte di Fratelli d’Italia L’Aquila. Si perché ad Avezzano, a quanto pare, almeno fino alla scorsa settimana, la si pensava in modo opposto al trio Sigismondi-Biondi-Fasciani.
E perché L’Aquila avrebbe tutto questo interesse nel salvare questo sindaco di Avezzano e questa maggioranza che tale non è più dentro e fuori il palazzo?
L’aut-aut dimostra innanzitutto che la scelta della assessora Novella viene da un accordo partito da L’Aquila, impartito per garantirsi una posizione in giunta ad Avezzano senza curarsi affatto dei programmi e delle strategie, condizioni invece poste da Rosa che, infatti, è rimasto in posizione molto critica con Sindaco e maggioranza (fittizia).
La necessità di avere sostegno dal capoluogo di regione, poi, è il simbolo chiaro delle difficoltà interne che ha il DeAngeliSindaco in città e che, quindi, va cercando sostegni altrove, capaci di imporre scelte e decisioni.
Una scelta, però, che, nel caso in specie, rende lo stesso Comandante, un Comandante depotenziato visto che il salvataggio da parte della Cosimati risulterebbe decisivo, indebolendolo quasi in modo, politicamente, esiziale.
A dimostrazione di ciò, lo stesso ordine del giorno del Consiglio di sabato prossimo. La Cosimati ha posto come primo punto la mozione di sfiducia nei suoi confronti e solo dopo il bilancio. Una scelta che mostra due evidenze: la assoluta priorità delle sue posizioni di potere e poi il pretendere fiducia assolta dal sindaco in cambio della salvezza sul bilancio che, se non passasse, comporterebbe l’immediato “tutti a casa”.
Questa linea, però, contraddirebbe tutto quanto fatto fino ad ora in Abruzzo e ad Avezzano da Fratelli d‘Italia, soprattutto dopo l’arrivo di Leonardo Rosa, e che ha fruttato il raggiungimento di poco meno del 9% in città alle Europee, cioè lo stesso risultato di Forza Italia ma con tendenza a salire e non a scendere.
Una tendenza che, a nostro avviso, Fratelli d’Italia potrà confermare solo se continuerà sulla strada delle scelte programmatiche e strategiche e non si faccia tentare dal poltronismo e dalle considerazioni personali e di gruppo di potere.
Senza contare, infine, che sia sulla vecchia questione riguardante l’ingresso in Consiglio comunale di Annalisa Cipollone (eletta nella lista vicina all’ex assessore regionale Andrea Gerosolimo nonché nipote dell’ex vice sindaco ed attuale assessore al verde, Emilio Cipollone), subito dopo l’Anatra Zoppa e sia sulla questione bilancio, l’atteggiamento della Cosimati, con documenti mostrati ai consiglieri con gran ritardo, è stato oggetto di contestazioni e, con quella attuale, di due mozioni di sfiducia.
La scelta d Fratelli d’Italia, quindi, sarà determinante per il suo futuro e per quello di questa Amministrazione.
Strategie e scelte programmatiche, da un lato, o mera gestione del potere dall’altro?