AVEZZANO – In una tranquilla serata di quattro anni fa, perse la vita sulla strada il quindicenne di Celano Marco Zaurrini. Ora è iniziato il processo e per l’imputato ritenuto il responsabile di quell’immane tragedia, Luigi Antidormi, 37 anni, anche lui di Celano, con precedenti diversi, la cui posizione in giudizio, come vedremo si va aggravando.
I fatti risalgono al 16 maggio 2015, alle 22,10 circa, quando Antidormi, in stato di alterazione psicofisica da alcol e stupefacenti, nonostante non potesse lasciare Celano per una misura cautelare, travolse con l’auto, sulla strada fra Paterno e Celano, Zaurrini che procedeva con un amico sullo scooter. Antidormi, dopo l’urto, non si fermò nemmeno e il quindicenne, subito soccorso da passanti e forze dell’ordine allertate dagli automobilisti, morì poco dopo. Il trentasettenne, però, fu rintracciato e poi arrestato di lì a poco mentre tutta Celano e tutta la Marsica si strinsero attorno ai familiari del ragazzo, in una ondata di indignazione e profonda emozione generale per quello che era accaduto.
Antidormi, che peraltro non poteva nemmeno essere alla guida del mezzo, tentò, in sede di udienza preliminare, anche la via del patteggiamento ma il giudice ritenne la pena proposta, poco più di tre anni, troppo esigua e, quindi, non accettò quella forma di patteggiamento e si decise per il rito ordinario.
Ora, a quattro anni dai fatti, e con un Luigi Antidormi oggi tornato inspiegabilmente in libertà, malgrado l’accusa di omicidio colposo aggravato e numerose altre pendenze in corso (anche oggi è comparso per una vicenda del tutto diversa), è iniziato il processo davanti al Tribunale di Avezzano. A rappresentare la famiglia in giudizio, come parte civile, è l’avvocato Leonardo Casciere, mentre l’accusa è sostenuta dal Pm Maurizio Cerrato.
L’udienza di ieri è iniziata con le testimonianze, richieste dal Pm, degli uomini della Polstrada di Avezzano che intervennero sul luogo della tragedia e che, quindi, hanno ricostruito per filo e per segno fatti e circostanze, aggravando non poco, qualora ve ne ne fosse la necessità, la posizione dell’imputato.
Il Pm Cerrato, quindi, alla luce di queste deposizioni e degli atti prodotti, nonché su sollecitazione della parte civile, avvocato Casciere, ha richiesto l’applicazione del quarto comma dell’articolo 589 del codice penale, che norma l’omicidio colposo, e cioè l’aggravante che consente di valutare, in sede di determinazione della pena, di punire il reato più grave contestato, aumentandolo del triplo e fino al limite massimo di 15 anni. Contestualmente, lo stesso Pubblico Ministero, ha chiesto che ad Antidormi venisse contestata l’omissione di Soccorso, una concomitanza di richieste che, tra l’altro, fa scattare la non prescrivibilità del reato.
Il processo, quindi,è stato rinviato all’udienza dell’11 dicembre prossimo, dove saranno notificate all’imputato queste nuove contestazioni e si concluderà l’ascolto dei testi dell’accusa. Si andrà avanti, poi, con i testimoni della difesa e quindi con la requisitoria del Pm e le conclusioni degli avvocati delle parti in giudizio. Quindi almeno altre tre udienze, prima della sentenza che, salvo problemi imprevedibili, potrebbe arrivare anche per l’estate del 2020.