ALBA FUCENS – La storia dell’uomo è fatta anche di percorsi, spostamenti, scoperte, viaggi ed insediamenti: signora incontrastata dello spostamento umano, per via terrena, è sempre la strada. In questo articolo vorremo esporvi la storia di un’antica strada, che forse tutti conoscono perché ormai è entrata nel gergo quotidiano: stiamo parlando della via Tiburtina Valeria.
Per un istante chiudiamo gli occhi e con la curiosità storica che è qualcosa d’innato nell’essere umano, portiamoci nel momento in cui per la prima volta venne ideata la via Valeria. Siamo intorno al 286 a.C a Roma c’era la repubblica e in quell’anno erano in carica due consoli Gaio Elio Peto e Marco Valerio Massimo Potito. Non fu un anno decisamente positivo per i due consoli visto gli effetti della Lex Hortensia de plebiscitis -emanata nell’anno prima ovvero il 287 a.C- che in qualche modo doveva porre freno ai conflitti tra patrizi e plebei. Nonostante ciò, il console Marco Valerio Massimo Potito decise, nell’anno in cui aveva il potere, di ideare una strada che da Roma collegasse il centro italico di Corfinio.
Dall’attuale piazza Vittorio in Roma, la strada si inerpicava fino a Tibur, l’attuale Tivoli, per poi proseguire verso il cuore d’Abruzzo. Dal tratto e dal console la strada prese il nome: Tiburtina da Tibur e Valeria da Valerio il nome del console. Quindi la strada romana toccava Tibur, con il suo meraviglioso tempio di Ercole Vincitore, la cittadina di Varia (attuale Vicovaro Mandela), le colonie di Carsioli e di Alba Fucens, i margini nord-est del Lago del Fucino, Marruvium l’attuale San Benedetto dei Marsi, Cerfennia l’attuale Collarmele, per poi addentrarsi nel territorio dei Peligni fino ad arrivare a Corfinio.
Con il passare del tempo, anche la strada subì delle migliorie: nel periodo dell’impero di Augusto, la Via Valeria venne prolungata fino alla città di Ostia Aterni, ovvero l’attuale Pescara. Tra il 270 ed il 275 d.C., quando l’imperatore Aureliano decise di costruire le famose mura aureliane, la partenza di tale strada venne fissata a Porta Tiburtina oppure Porta San Lorenzo.
Ultimamente, all’interno dello scavo archeologico di Alba Fucens, è stata ripulita, grazie al sapiente intervento della Sovrintendenza archeologica d’Abruzzo (e spesso ci dimentichiamo l’importante valore di questa istituzione) il tratto della Tiburtina Valeria che prende il nome nello scavo di Via del Miliario.