AVEZZANO – “La mia vocazione – è un segreto che voglio rivelarti – sarebbe poter vivere come un autentico asino di Dio, come un autentico asino della Divina Provvidenza”: così scrisse il nostro illustre conterraneo Ignazio Silone in una lettera del 1964 parlando di Don Luigi Orione. Proprio in ricordo dell’aiuto fornito alle popolazioni colpite dal disastroso sisma del 13 gennaio 1915 il vescovo di Avezzano, mons. Pietro Santoro, ha elevato San Luigi Orione a titolo di santo patrono di tutte le associazioni di volontariato della Marsica.
Inoltre, in ricordo della solenne festività del santo che si celebra il 16 maggio, l’istituto “San Luigi Orione” di Avezzano si è fatto promotore di alcuni interessanti appuntamenti volti alla celebrazione della festa del Santo. Gli appuntamenti inizieranno giovedì 9 maggio alle ore 9,15 con una preghiera Eucaristica presso l’Istituto don Orione del capoluogo che durerà fino alla 9,15 di venerdì 10 maggio: in questo lasso di tempo si pregherà per le vocazioni sacerdotali e si avrà la possibilità di accostarsi al sacramento della confessione. Sempre nella giornata di venerdì 10 maggio, dopo la messa delle ore 18 presso il Santuario dell’Opera di Don Orione di Avezzano, ci sarà un speciale testimonianza di Liliana Cosi, artista, ballerina che parlerà del suo speciale rapporto con Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari.
Infine, il 14 maggio alle ore 10,30 presso il Teatro Don Orione, andrà in scena l’approfondimento sul tema “Esplorazione del Pianeta Marte” tenuto dalla geologa dottoressa Ida Dell’Arciprete amministratore Delegato di IRSPS Srl e lavora presso la “Società Ibn Battuta Centre Marocco. Inoltre è responsabile logistica e geologica della Scuola Research Foundation Internationale di Scienze Planetarie (IRSPS), Università d’Annunzio Pescara.
“Benché Don Orione fosse- scriveva Ignazio Silone- allora già inoltrato nella quarantina ed io un ragazzo di sedici anni, a un certo momento mi avvidi di un fatto straordinario, era scomparsa tra noi ogni differenza di età. Egli cominciò a parlare con me di questioni gravi, non di questioni indiscrete o personali, no, ma di questioni importanti in generale, di cui, a torto, gli adulti non usano discutere con noi ragazzi, oppure vi accennano con tono falso e didattico. Egli mi parlava, invece, con naturalezza e semplicità, come non avevo ancora conosciuto l’eguale, mi poneva delle domande, mi pregava di spiegargli certe cose e induceva anche me a rispondergli con naturalezza e semplicità senza che mi costasse alcuno sforzo”.