Diceva così perché i suoi prototipi sfruttavano tecnologie avanzatissime nella motoristica e nei materiali. Di fatto ed in sostanza, la tecnologia individua col suo livello il grado di competitività di una nazione, di un’impresa o di un individuo.
Se pensiamo ad un’epoca un po’ più discosta dalla nostra, a quel periodo che si situa intorno all’epoca della Envencible Armada (siamo tra il 1585 ed il 1604), possiamo ben comprendere l’importanza che può avere la tecnologia nel determinare le sorti di un conflitto. Il vascello inglese sconfigge i pesanti galeoni spagnoli grazie alla presenza di cannoni più pesanti ed un affusto più maneggevole oltre che ad uno scafo più snello e meglio carenato e ad una alberatura migliore (con conseguente velatura incrementata e più efficiente). Ma torniamo al nostro tempo!
Circa vent’anni fa, fece la sua prima comparsa, prorompente sin dall’inizio, il telefonino cellulare. Da subito sembra, più che uno strumento di lavoro e di comunicazione, uno status symbol. La sua diffusione è immediata e in breve pervade tutto e tutti! La sua diffusione avanza anche se, inizialmente, è un prodotto non a buon mercato. Ma presto le soluzioni più costose, si pensi al povero Iridium, vengono abbandonate surclassate dalla tecnologia del nuovo che avanza imperturbabile, che tende a diffondersi ovunque quasi fosse un odore pervasivo che tutto sembra appestare! Ma c’è un altro fatto, meno evidente dapprima, ma che poi emerge nella sua chiarezza: la nuova tecnologia, con i suoi codici GSM e UMTS, stravolge tutto e sembra prendere anche l’animo o la mente in modo completo, al punto da inventare anche un nuovo stile di vita e ad introdurre nuovi comportamenti ed atteggiamenti oltre che modi d’uso delle tecnologie informatiche.
Il passaggio dal cellulare all’e-pad, al tablet e alle mille nuove diavolerie simili è assai breve e stravolge davvero tutto! Nascono anche nuovi sistemi operativi quali l’Android e i vecchi, quelli che nascevano dall’evoluzione del MS-DOS e di Windows, finiscono anch’essi stravolti nel tentativo, per certi versi, vano di inseguire una possibile concorrenza con l’Android in modo da conquistare nuove fette di mercato, altrimenti irrimediabilmente sottratto dai nuovi sistemi, per così dire, palmari. Tecnologia pervasiva quella dei sistemi palmari che impone anche nuove regole di mercato e nuovi costi. Per l’Occidente le cose non van certo bene, poiché da Oriente (Cina e Corea) provengono prodotti nuovi, di basso costo anche se non di sempre adeguata affidabilità, però questi nuovi brevetti e modelli invadono il mercato anche grazie al massiccio sviluppo della grande distribuzione.
Ormai tablet ed e-pad di vario genere sono tra le mani di tutti. I giornalisti non han più taccuino e fotocamera, ma solo un tablet che ha entrambe le funzioni oltre ad essere una piattaforma mobile sempre connessa alla rete e, quindi, alla sede della redazione, sulla quale scarica in tempo reale dati e notizie. Un nuovo modo di essere e di fare oltre che un vero cult!
Mentre l’Oriente, come il Leader del fumetto di Jean Graton, si prepara ad invadere il mondo sfruttando il desiderio della gente di essere connessa nella grande mente collettiva (e qui il richiamo ad Orwell o al Cervello Trappola della fantascienza è evidente), in un angoletto resta il vecchio povero libro fatto di carta stampata, per ora l’e-book non l’ha messo fuori causa, forse perché nell’e-book non c’è il profumo della carta e dell’inchiostro… Oppure sarà perché a leggere del Signore degli Anelli su un e-book, già di per sé magia, sparisce il fascino della magia delle favole?