AVEZZANO – È l’avezzanese Sabrina Nanni la responsabile regionale del “Laboratorio della Legalità” istituito dell’Idv, Italia dei Valori. La nomina è avvenuta in questi giorni e la Nanni si è già espressa relativamente alle sue priorità. Giustizia, Trasparenza, lotta alla Corruzione, abbattimento di barriere architettoniche e sensibilizzazione delle istituzioni sui temi che riguardano la vita dei cittadini.
«L’Idv, con la nomina di una donna che da anni è impegnata su questi temi, sottolinea la crescente attenzione ai valori della legalità e della convivenza civile, con l’intenzione di favorire la lotta al malaffare e alla trasparenza amministrativa. Oggi – afferma la Nanni – la crisi del sistema industriale e dell’edilizia in Abruzzo hanno creato preoccupanti livelli di disoccupazione che spesso favoriscono fenomeni illegali.
Nella provincia dell’Aquila e in particolare nell’area del cratere sismico sono esplosi i disservizi della Pubblica Amministrazione e aumentate le infiltrazioni del malaffare. L’associazione Aicerg, e sportello Antitruffa di cui sono Presidente, ha già segnalato, alle sedi competenti, alcuni episodi. La legalità è rispetto delle regole , che dovrebbero valere per tutti senza distinzioni di sesso, di età, di razza e di colore. La mia storia ne è un esempio. Ho rischiato e rischio tutt’ora – sottolinea Sabrina Nanni – , per aver denunciato e segnalato fenomeni del malaffare (come abusivismo, irregolarità nel post sisma, corruzioni, falsità) minacce e intimidazioni.
La legalità deve anche richiamare l’attenzione delle P.A. a favore dei portatori di Handicap con l’abbattimento delle barriere architettoniche , soprattutto negli immobili popolari di proprietà Ater con l’applicazione dei Peba la Regione Abruzzo deve attivarsi al più presto per consentire oggi a chi è sequestrato in casa, di poter uscire , così come dovrebbero anche attivarsi i comuni per eliminare queste barriere.
È legalità anche occuparsi di malagiustizia in senso lato dove alcuni cittadini si sentono umiliati e non hanno più fiducia nelle toghe , anche a seguito delle tante inchieste degli ultimi tempi. A volte le stesse vittime della cattiva giustizia non comprendono il perché. Si pensa siano solo coloro che abbiano subito un torto immediato (un errore , una sentenza di condanna sbagliata), quando spesso capita siano vittime dei loro avvocati. i quali hanno grande responsabilità se svolgono senza diligenza il mandato, A volte anche questa è un interfaccia della malagiustizia. Questi solo alcuni temi di cui si occuperà il laboratorio regionale – conclude la Nanni – nella speranza di dare risposte concrete ai cittadini onesti che ancora credono nella giustizia senza aver timore di chi usa la superbia e l’ arroganza per i loro interessi».