AVEZZANO – Con l’avvicinarsi della Settimana Santa che ci porta alla gioia della Pasqua, i giovani dell’equipe di Pastorale Giovanile diocesana, con la preziosa collaborazione del vescovo di Avezzano mons. Pietro Santoro, hanno organizzato un evento tutto quaresimale per i giovani e chi si sente giovane della diocesi. Nel pomeriggio di sabato 13 aprile alle ore 18, nella cornice di piazza Risorgimento, andrà in scena il pio esercizio della Via Crucis ma in una chiave davvero particolare: ovvero i protagonisti saranno i giovani. Ogni anno il sabato delle palme si celebra, in tutta la cattolicità, la giornata diocesana dei giovani; quest’anno, a differenza degli altri anni in cui si prediligeva una serata di festa, ci sarà per i giovani partecipanti un addentrarsi nel mistero della morte e della resurrezione di Gesù Cristo.
«È dal 2008, da quando – ci riferisce Elisabetta Marraccini, delegato regionale di pastorale giovanile e membro della locale pastorale giovanile – abbiamo il nostro vescovo Pietro Santoro, che la giornata diocesana dei giovani è diventato un appuntamento sempre molto atteso fra i ragazzi. Segno di comunione pastorale e di aggregazione fra le diverse realtà parrocchiali e associazioni giovanili del territorio. È sempre un momento di gioia, di festa e di testimonianza. Quest’anno sarà una speciale Via Crucis, la faremo nell’orario del passeggio e degli aperitivi nel centro di Avezzano, come testimonianza: vogliamo andare in mezzo ai giovani, nei loro luoghi e nei loro orari. Vogliamo, con i nostri giovani, testimoniare la bellezza e la speranza della Croce, e lo faremo concretamente. Un gruppo di giovani porterà in spalla la grande croce della Gmg durante tutta la Via Crucis, altri giovani delle scuole leggeranno le meditazioni scritte di loro pugno, ci saranno coreografie e canti, tutto per ricordarci che Gesù stravolge le regole del mondo per regalarci la felicità vera, perché dalla sua morte atroce siamo e saremo inondati di vita immensa ed eterna».
Questa Via Crucis sarà speciale perché animata direttamente dai giovani che si esprimeranno attraverso il canto e la danza. I giovani dell’equipe di pastorale giovanile, coordinati dall’energico don Antonio Allegritti, responsabile della servizio diocesano di pastorale giovanile, aiuteranno i giovani ospiti ad addentrarsi nella passione ma sopratutto nel tastare la gioia della resurrezione di Cristo. Di particolare rilevanza sarà la partecipazione dei ragazzi delle scuole superiori marsicane, una partecipazione dovuta anche alla preziosa collaborazione con l’ufficio scuola della diocesi guidato dal diacono Antonio Masci: i ragazzi hanno scritto di proprio pugno le 14 meditazioni che verranno lette ad ogni stazione. Tema di queste meditazioni, lette ad ogni singola stazione, saranno le fragilità, i dolori, le sofferenze e le incomprensioni che vivono i giovani.
«Non possiamo essere una Chiesa – scrive Papa Francesco nella recente esortazione ai giovani “Christus Vivit” – che non piange di fronte a questi drammi dei suoi figli giovani. Non dobbiamo mai farci l’abitudine, perché chi non sa piangere non è madre. Noi vogliamo piangere perché anche la società sia più madre, perché invece di uccidere impari a partorire, perché sia promessa di vita. Piangiamo quando ricordiamo quei giovani che sono morti a causa della miseria e della violenza e chiediamo alla società di imparare ad essere una madre solidale. Quel dolore non se ne va, ci accompagna ad ogni passo, perché la realtà non può essere nascosta. La cosa peggiore che possiamo fare è applicare la ricetta dello spirito mondano che consiste nell’anestetizzare i giovani con altre notizie, con altre distrazioni, con banalità».