AVEZZANO – Cinque anni e un mese di reclusione è la condanna inflitta dal Tribunale di Avezzano, in composizione monocratica, alla consigliera comunale Arianna Stati.
Sindacalista, consigliera della ex lista civica sostenitrice di Leonardo Casciere, poi trasferitosi alla Lega-Salvini, Arianna Stati era coinvolta in una storia di estorsioni e turbative d’asta risalente agli anni 2004/2007.
Magistrato inquirente era il Pm della Procura di Avezzano Maurizio Maria Cerrato che, al tempo, scoprì un giro di contatti illeciti fra un gruppo di persone, far cui la Stati ed un uomo di Tivoli condannati venerdì scorso, e i proprietari di immobili che erano finiti nelle aste giudiziarie. Il giochetto era quello di mettere in condizioni costoro di pagare, prima o dopo, per evitare di perdere case, locali ed altro. Nel caso della condanna della Stati e di Gregorio Pallante, si parla di contatti con gli interessati, ai quali era stato chiesto denaro per evitare di essere parti attive, quindi di intervenire con offerte, alle aste riguardanti le loro case.
La questione partì da alcuni esposti e poi proseguì con investigazioni, intercettazioni e acquisizioni documentali andando gradualmente a coinvolgere parecchie persone, anche note, di Avezzano e dintorni. Ora il Tribunale ha portato a sentenza questo stralcio di quella indagine principale nella quale erano imputati, per i reati suddetti, la consigliera Arianna Stati e Gregorio Pallante, l’uomo di Tivoli.
Il giudice monocratico, dottoressa Daria Lombardi, dopo la requisitoria del Pm Maurizio Cerrato, che aveva concluso per una assoluzione, una condanna e alcune prescrizioni relative ai capi di turbativa d’asta, sentite poi le arringhe dei difensori delle parti lese, Alfredo Retico e Edmondo Panella, nonché le conclusioni del difensore dell’imputata, Leonardo Casciere, dopo una lunga camera di consiglio, nella serata di venerdì scorso, ha sentenziato per la condanna della Stati a 5 anni e 1 mese di reclusione per alcuni capi relativi al reato di estorsione, assolvendola da un altro e dichiarando le prescrizioni delle turbative d’asta, così come l’altro imputato, ma con un mese in meno, con interdizione in perpetuo dai pubblici uffici per entrambi.
Una sentenza di primo grado, ovviamente, ma che, per pesantezza e gravità, pone necessariamente alcuni interrogativi per il futuro. Eventuale entrata in vigore della Legge Severino o meno, si pone un problema di opportunità relativamente alla permanenza di Arianna Stati in Consiglio e nelle commissioni. Per lo meno fin quando non si arriverà ad una sentenza definitiva. La stessa dichiarazione di interdizione dai pubblici uffici in perpetuo non consente di soprassedere e di far finta di nulla. Il fatto c’è, e pubblichiamo la pagina della condanna, e il sindaco De Angelis, con i suoi, deve prenderne atto. Uno scossone imprevisto che, evidentemente, non mancherà di far traballare ulteriormente la già pericolante giostra dell’Amministrazione comunale avezzanese.