AVEZZANO – Nella serata di ieri, venerdì 22 marzo alle ore 21, presso la chiesa parrocchiale del Sacro Cuore in San Rocco si sono svolte, in concomitanza, il primo ritiro spirituale del popolo “Le sere dell’anima” tenuto dal vescovo di Avezzano mons. Pietro Santoro e le 24 Ore per il Signore. Ad aprire tali eventi religiosi c’è stato un momento di preghiera, nella quale il vescovo di Avezzano ha illustrato il senso delle “24 Ore per il Signore”, ovvero la riscoperta della bellezza del sacramento della Riconciliazione, meglio conosciuta come la Confessione.
Successivamente, dopo il momento del saluto iniziale, c’è stata la liturgia della parola: dall’ambone della chiesa di San Rocco sono stati proclamati un brano tratto dal libro del profeta Isaia, il salmo 102 ed il brano evangelico di Giovanni 8,1-11 nella quale si racconta l’episodio di Gesù e l’Adultera. Proprio su questo brano, così forte e così attuale, il vescovo di Avezzano ha tenuto la sua catechesi. E già nei primi versi del suo discorso ha affermato il senso ed il significato di questi due intensi ritiri per il popolo di Dio.
«Per avvertire le malattie dell’anima – afferma monsignor Pietro Santoro – malattie sempre in agguato per addentrarci e corromperci: le malattie dell’anima, ovvero la vita intesa come solo qui ed ora. Il mio corpo come unico feticcio da tutelare e soprattutto da ostentare. Il bastare soltanto a se stessi: io esisto e la vita appartiene solo a me, né a Dio né ad altri. Le sere dell’anima, per risvegliare il desiderio dell’eternità, dalla luce senza tempo e senza ombra. Quando ci immergiamo nell’infinito volto del Signore. Eternità, è la casa dei figli di Dio che con il Padre siedono al banchetto della felicità. Ed è Cristo stesso, Figlio del Redentore che serve a tavola. Le sere dell’anima, per riprendere il filo del senso profondo della vita: quel filo che tende sempre a perdersi e noi sempre più smarriti. Le sere dell’anima, dono per alzare lo sguardo verso il Cielo e scoprire che è pieno di stelle, anche in mezzo alle nubi. Le sere dell’anima, per essere abitati dal silenzio ed immergersi nel dialogo silenzioso con Dio vivente».
Nell’addentrarsi all’interno del brano evangelico, il vescovo di Avezzano ha dato alcune stoccate nei riguardi degli attuali farisei in cerca di meriti che vanno ad un solo senso di marcia. Ma la stoccata più grande, monsignor Pietro Santoro l’ha rivolta contro l’io-giudice ovvero contro quella pratica di diventare giudici e contro coloro che comandano senza lasciarsi travolgere né dalla fede in Cristo né dall’amore.
«La giustizia – afferma il vescovo di Avezzano – senza l’amore è solo una parola scritta sulla sabbia che il vento della sera tira e porta via». L’invito che lancia il vescovo, in conclusione della sua catechesi è quello di immedesimarsi nella donna del racconto evangelico ed accostarci a Cristo, mediante il sacramento della confessione.
L’adorazione Eucaristica per le 24 Ore per il Signore è proseguita per tutta la notte, animata da diverse associazioni. Alle ore 7,30 di sabato 23 marzo, sempre nella parrocchia di San Rocco, si è poi celebrata la Santa Messa. L’evento religioso si è concluso alle ore 12.
Il secondo appuntamento “Le Sere dell’anima” si svolgerà il 5 aprile alle ore 21 sempre presso la parrocchia del Sacro Cuore in San Rocco: il tema scelto dal vescovo di Avezzano verterà sulla Croce ed il senso della prova nella vita.