TAGLIACOZZO – Un comitato per l’ospedale, un comitato per la sicurezza delle scuole, un comitato dei pendolari, un comitato per la difesa del territorio, un comitato per le feste patronali, un comitato delle mamme, uno delle zie e avanti così, nella lunga sfilza di comitati cittadini cui se ne aggiunge uno nuovo di zecca. Mancava alla collezione ma, detto e fatto, eccolo qua. Nasce il comitato “Salviamo il L.Attili”, lo stadio chiuso dal sindaco Vincenzo Giovagnorio, su esplicita richiesta di Questura e Prefettura, in quanto privo della certificazione di agibilità.
Su tale provvedimento sono insorte le minoranze, secondo le quali il sindaco avrebbe potuto e dovuto decidere diversamente. Come? Forse chiudendo un occhio, forse chiudendoli tutti e due o, forse, ignorando completamente le disposizioni delle autorità competenti.
Suggerimenti seri e in linea con la legge, in proposito, pare non ne siano pervenuti. Il nocciolo della questione, per chi osserva asetticamente dall’esterno le strumentali beghe politiche locali, non riguarda tanto lo smantellamento dello stadio “L. Attili”, quanto la realizzazione del nuovo campus scolastico. Tagliacozzo, il paese del comitatismo. Contro ogni opera da realizzare, nasce un comitato. Se è così, si chiuda il paese e lo si lasci alla mercé dei comitati, fin troppo chiaramente manovrati e manovrabili, a misura del non fare.